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Cooperazione & Relazioni internazionali

Delitti umani: in Francia scoppia il caso-Herrou

In Francia si discute sulla vicenda di Cédric Herrou, l'agricoltore francese condannato a 4 mesi di reclusione per "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Lui si difende e controbatte: «non ho mai fatto attraversare la frontiera a nessuno. Offro semplicemente informazione, alloggi e aiuto»

di Giovanni Tosi

Lo hanno chiamato «passeur solidale», ma Cécric Herrou, il contadino condannato ieri a 4 mesi dalla Corte d'Appello di Aix-en-Provence per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, non ci sta. Lui, dice, non ha aiutato nessuno a superare la frontiera. Ha semplicemente aiutato chi, già arrivato in territorio francese, aveva disperato bisogno di aiuto.

La questione è delicata e decisiva. Delicata, perché la sanzione inflitta a Herrou – ricordiamo che il Pubblico Ministero aveva chiesto per lui 8 mesi di reclusione -, sanzione a oggi sospesa, si basa proprio sull'idea che abbia fatto da "spallone", aiutando a superare il valico Italia-Francia. Decisiva perché potrebbe – di fatto è già così – costituire un pericolosissimo precedente intimiditorio per chiunque anziché denunciare, semplicemente offra riparo o cibo a dei migranti.

Non si tratta, quindi, di beatificare Cédric o di farne un esempio, ma di cogliere quanto di esemplare ci sia nel suo gesto e nella sua condanna da parte di un tribunale di Stato.

Da parte sua, Cédric Herrou ha dichiarato: «Mi mettano in prigione, così la facciamo finita e diventa più semplice per tutti». Più "semplice", ossia più chiaro. Herrou sostiene di non poter venir meno al dovere etico di ospitalità – quel dovere su cui ha insistito gran parte della grande filosofia francese del XX secolo, da Emmanuel Lévinas a quel Paul Ricoeur di cui il neo presidente Macron è stato segretario personale. Dall'altro, le istituzioni democratiche francesi vivono una contraddizione che è giusto rendere palese. Se una linea è stata tracciata, è giusto capire e capirlo ora chi sta da una parte e chi dall'altra.

«Anche in prigione», ha dichiarato Herrou, «continuerò a battermi». Il 24 luglio scorso, Herrou è stato nuovamente accusato di aver accompagnato all'ufficio registrazioni di Marsiglia 156 migranti. Ora è atteso il suo ricorso in Cassazione ontro la condanna.


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