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“Umani a Milano”, il racconto della città invisibile

Al via il 1 febbraio un progetto che vede ospiti, operatori e volontari della onlus raccontarsi nella seguitissima pagina Facebook, ideata dall’autore e scrittore Stefano D’Andrea. 28 ritratti - tanti quanti i giorni del mese più corto dell'anno - porteranno in primo piano le storie dei senza dimora e di chi li aiuta

di Antonietta Nembri

Ci avete fatto caso? Su Facebook si trovano spesso post con migliaia di like dedicati a storie incredibili, ricette facili facili, animali come cani e gatti. E poi capita di trovare qualcosa di veramente particolare che alza il velo su qualcosa che è presente nella vita di una città come Milano, ma troppo spesso è come se non ci fosse. Ed è quello che ogni giorno, per tutto il mese di febbraio, sarà pubblicato sulla pagina Facebook “Umani a Milano”.

Si inizia oggi, 1 febbraio: una foto e una storia di 5 minuti per raccontare attraverso un ritratto il qui e l’ora di una Milano nascosta, difficile da intercettare, che abita la città ma la vive in silenzio, incontrando di rado lo sguardo dell’altro. La seguitissima pagina Fb (22mila followers), ideata dall’autore e scrittore Stefano D’Andrea, racconterà il mondo sommesso delle persone senza dimora che popolano il capoluogo lombardo. A collaborare alla realizzazione di questo racconto a puntate sarà Fondazione Progetto Arca che da oltre 20 anni è a fianco delle persone senzatetto e in grave stato di indigenza a Milano e anche in altre città italiane.

I protagonisti degli scatti sono alcuni degli ospiti che la onlus assiste all’interno dei suoi centri di accoglienza. Ma non ci saranno solo loro solo: i ritratti di senza dimora e persone in difficoltà si alterneranno sulla pagina con quelli di chi ogni giorno lavora all’interno delle strutture di assistenza e ricovero: psicologi, assistenti sociali, cuochi, medici, infermieri, mediatori linguistici. Tutti ritratti intensi, in cui gli occhi sono ben evidenti, associati a brevi didascalie con nomi di fantasia ma stralci di vita vera.

«Un’amica mi ha chiesto se volevo fare del bene facendo qualcosa che sapevo fare, io ho detto sì» così racconta Stefano D’Andrea la collaborazione con Progetto Arca. «Così mi sono trovato a raccontare un pezzo di città che si fa fatica a incontrare. Un’avventura che arricchisce “Umani a Milano”, il cui scopo è proprio quello di ridurre le distanze, spezzare il vuoto che c’è tra le persone che si incrociano sui marciapiedi ogni giorno. Si ha meno paura degli altri se ci hai parlato».

Umani a Milano – spiega un a nota – è un progetto di storytelling che va avanti ininterrottamente dal 2014 su Facebook ed è diventato anche un libro.
La pagina Fb è una sorta di specchio che riflette Milano attraverso il suo popolo: un “umano” al giorno incontrato per caso per strada a cui si chiede un ritratto e un brevissimo racconto di che cosa sta facendo lì in quel momento.

Il progetto – nato da un’idea di Stefano D’Andrea – si ispira all’opera “Humans of New York” del fotografo Brandon Stanton e prosegue anche grazie alla collaborazione di un gruppo di giovani fotografi.