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Incidente alle Acciaierie Venete, l’Anmil: ora si faccia qualcosa di concreto

Quattro operai gravemente ustionati A Padova si aggiungono alla lunga lista dei casi di scarsa sicurezza sul lavoro di quest’anno. Il presidente dell’associazione Franco Bettoni: «È ora che si prendano impegni seri per mettere un freno a queste tragedie

di Redazione

«Non abbiamo tempo per rammaricarci per l’ennesimo grave incidente sul lavoro accaduto nelle Acciaierie Venete a Padova che ha provocato l’ustione di 4 operai di cui uno è in gravissime condizioni che si sono susseguiti altri incidenti mortali di cui pochi invece si accorgono: eppure tutti comportano danni, ripercussioni sulle famiglie e nelle stesse aziende sia in termini economici che lavorativi». È questo il primo commento del presidente dell’ANMIL Franco Bettoni nel commentare l’incidente verificatosi oggi alle Acciaierie Venete di Padova.

«È il terzo incidente grave dall’inizio di quest’anno in un’acciaieria», continua Bettoni, «ennesima riprova della scarsa attenzione verso la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, soprattutto in settori dove le statistiche dell’Inail confermano che non c’è stato alcun arresto del fenomeno».

«Nel nostro Paese per garantire la sicurezza e la salute sul posto di lavoro c’è ancora molto da fare», prosegue «occorre un impegno continuo poiché troppo spesso abbiamo visto affievolirsi in questo decennio, tanto che ci sono ancora da emanare una ventina di decreti attuativi del complesso normativo, tra i quali anche alcuni importanti come quello sulla qualificazione delle imprese. Le buone leggi, poi, vanno fatte rispettare e, negli ultimi anni, l’apparato ispettivo ha molto sofferto per carenza di personale e per attività di riorganizzazione che non si sono ancora completate».

«Di lavoro si continua a morire», spiega il presidente, «perché in questi anni non si è fatto abbastanza per costruire una solida cultura della prevenzione dei rischi nei datori di lavoro e nei lavoratori. Da una parte si fatica a vedere la sicurezza come un valore aggiunto, un investimento, e dall’altra non si dimostra sufficientemente matura la consapevolezza dei rischi presenti all’interno di un ambiente di lavoro».

Quello che l’ANMIL chiede da lungo tempo è che: siano velocizzati i tempi di attivazione della Commissione Consultiva Permanente per la Sicurezza nella sua nuova composizione; sia completata l’attuazione del Testo Unico Sicurezza; venga creata una Procura unica che si occupi di tutte le questioni legate agli incidenti sul lavoro per evitare lungaggini e soprattutto eventuali prescrizioni; venga adottato in via definitiva il Disegno di legge per il riordino della normativa in materia di amianto in un testo unico e, infine, che sia data attuazione concreta al SINP, introdotto con il decreto interministeriale n. 183 dello scorso 25 maggio 2016.


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