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L’impegno per i poveri si presenta nel Bilancio sociale 2017

Mercoledì 13 giugno Osf racconta i suoi servizi dedicati ai poveri attraverso le storie e i volti dei propri volontari. Il volontariato nelle sue diverse sfaccettature sarà al centro della tavola rotonda al centro della giornata di dialogo e confronto. L’appuntamento è al Centro Francescano Culturale Artistico Rosetum di MIlano

di Redazione

“Le nostre mani all’Opera. Gestire le risorse, organizzare l’aiuto” è il titolo scelto da Opera San Francesco per il proprio Bilancio sociale 2017 che viene presentato mercoledì 13 giugno al Centro culturale Rosetum di Milano (ore 11) in quella che viene definita “una giornata di dialogo e confronto” con donatori, volontari e cittadini che ha l’obiettivo di illustrare un anno di lavoro e impegno per i poveri grazie ai dati numerici del Bilancio ma anche attraverso i racconti e le esperienze dei volontari di Osf.
Sono 906 i volontari che nel 2017 hanno teso la mano ai 26.487 utenti diversi che si sono rivolti ai servizi almeno una volta nell’ultimo anno. Persone in cerca d’aiuto che provengono da 137 nazioni differenti. Ben 11.427 di loro sono giunti in Opera San Francesco per la prima volta e ad accoglierli hanno trovato i sorrisi dei volontari.

Ed è a loro che quest’anno Osf ha voluto dedicare il consueto focus all’interno del Bilancio. L’indagine è emersa grazie a un questionario sottoposto ai volontari nei mesi precedenti la redazione del documento, ed è stata inoltre arricchita da testimonianze raccolte durante lo svolgimento delle proprie mansioni nei vari servizi. Questa analisi e approfondimento ha permesso di evidenziare ancora una volta il grande valore del volontariato in Osf che garantisce il perfetto svolgimento di tutte le attività dedicate ai bisognosi, e ha dato la possibilità agli uomini e donne che ogni giorno donano il proprio tempo libero a Osf, di esprimere liberamente la loro opinione sull’associazione e il rapporto con gli utenti, oltre a permettergli di dare preziosi consigli sui diversi servizi. Suggerimenti e critiche fondamentali per migliorare e rendere ancor più efficiente il lavoro in favore dei poveri.

Sui volontari il presidente Padre Maurizio Annoni dice: «Impegno, consapevolezza, competenza, professionalità, maturità e carattere: sono doti indispensabili del volontario, qualità fondamentali per un'azione di volontariato sempre più autentica, matura e all'altezza del proprio compito. Se da una parte competenze, impegno e professionalità sono decisive per la qualità del servizio verso i poveri, dall'altra il volontario comprende l'urgenza di andare oltre il bisogno dell'altro per incontrarlo, per entrare in relazione, per crescere nell'attitudine a osservare e ascoltare. Perché l'ascolto è già apertura, dedizione, accoglienza».

Il volontariato sarà anche il tema principale del tavolo di confronto che sarà aperto durante la presentazione del Bilancio sociale: saranno infatti presenti ospiti che porteranno la loro diversa testimonianza in merito. Il panorama generale del volontariato a Milano sarà dato da Ivan Nissoli, presidente del Ciessevi, Centro Servizio per il Volontariato della Città Metropolitana di Milano; lo sguardo istituzionale di questa realtà sarà a cura di Stefano Bolognini, assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità della Regione Lombardia; mentre Guido Cisternino, Responsabile Terzo settore ed Economia Civile Ubi Banca, testimonierà la sua esperienza di volontariato aziendale nella Mensa di Corso Concordia di Osf. La discussione sarà coordinata Elisabetta Soglio, responsabile del progetto editoriale “Buone Notizie” del Corriere della Sera.

Il Bilancio Sociale 2017 sarà presentato invece da Padre Maurizio Annoni, dal vice presidente e Coordinatore dei volontari fra Marcello Longhi e da Marco Grumo, professore di Economia Aziendale Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Responsabile della Divisione non-profit di Altis, Alta Scuola Impresa e Società che afferma: «Osservando Opera San Francesco per i Poveri di Milano ormai da molti anni, appare proprio come tale organizzazione costituisca un “bene” prezioso per tutta la Città di Milano, e al medesimo tempo anche una best practice di impresa (sociale) sia per le organizzazioni del terzo settore, ma anche per le amministrazioni pubbliche e per le stesse imprese profit sia italiane che straniere».