5B54f397 6Cb3 4203 Ae05 3472B4d10e88 Xl
Innovazione

Scuola 2.0, anche gli insegnanti italiani si aprono alla tecnologia

15 Giugno Giu 2018 1725 15 giugno 2018
  • ...

«È un processo lento, ma anche i professori più scettici stanno cominciando a capire che bisogna aggiornare la didattica». Lo dice Chiara Burberi, Ceo di Redooc, piattaforma di didattica digitale dedicata alle materie scientifiche

Immaginiamo studenti che leggono già il giorno prima i contenuti della lezione del giorno dopo. Professori che spiegano senza libri, con video e immagini. E anche compiti in classe che si fanno su uno schermo e, finito il tempo, danno già il voto. Anche la scuola italiana, nel suo piccolo, sta cambiando. E pure i tanto vituperati insegnanti italiani.Parola di Chiara Burberi, Ceo di Redooc, piattaforma di didattica digitale dedicata alle materie scientifiche – a partire dalla matematica – che propone un nuovo modo di insegnare e imparare.

«Ai ragazzi i libri non piacciono più. È una realtà ormai lontana dalla loro quotidianità», dice Burberi. «Bisogna catturare la loro attenzione online e offline». Redooc fornisce supporto ai professori con videolezioni ed esercizi interattivi spiegati e organizzati come un grande gioco online. Un mondo al quale gli insegnanti italiani sono sempre più interessati. «Se quattro anni fa, quando la piattaforma è nata, mi prendevano per pazza, oggi i professori ci contattano per capire come possono adeguare la didattica alle preferenze degli studenti», racconta Burberi.

Ai ragazzi i libri non piacciono più. È una realtà ormai lontana dalla loro quotidianità. Bisogna catturare la loro attenzione online e offline

Chiara Burberi, Ceo di Redoo

Le scuole italiane che hanno comprato il “pacchetto” Redooc ad oggi sono 100, su un totale di 8.300. «Ovviamente, come tutti i mercati iper-regolamentati, il cambiamento è lento ma è evidente», dice Burberi. Le lezioni online, i giochi a punti e i quiz vengono usati non solo per recuperi e ripassi, ma anche per organizzare le lezioni giornaliere e anche i compiti in classe. Con la gamification, il compito si svolge su uno schermo in un tempo dato. Scaduto il tempo, il sistema si blocca. E dopo pochi minuti, si ha il voto. Punto. I professori non devono perder tempo a correggere i compiti, e possono dedicarsi meglio alla didattica...


Continua a leggere su Morning Future

Contenuti correlati