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Vos Thalassa: quello che sappiamo fino ad ora

10 Luglio Lug 2018 1355 10 luglio 2018
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Nel Mediterraneo c’è un nuovo “caso”: quello della nave che ieri ha salvato 66 naufraghi. Il Viminale aveva dichiarato la chiusura dei porti e le persone sono state trasbordate su un’imbarcazione della Guardia costiera. Rispondendo alle critiche di Salvini, il Ministro Toninelli ha dichiarato che il trasbordo è avvenuto perché i naufraghi avrebbero minacciato l’equipaggio della Vos Thalassa

Si prospetta come un nuovo caso di anomalia nei soccorsi, il salvataggio di ieri di 66 naufraghi nella neo-dichiarata zona di ricerca e soccorso (SAR) libica. Ad essere intervenuta per prima la motonave italiana Vos Thalassa, impegnata nel supporto alle piattaforme petrolifere al largo della Libia. Nella serata di lunedì, il Viminale aveva però dichiarato il rifiuto di indicare un porto di approdo in Italia. La Vos Thalassa è una presenza costante nel Mediterraneo e non è nuova ai soccorsi in mare, come ha ricordato Sergio Scandura, giornalista di Radio Radicale, lo scorso 17 giugno aveva salvato 212 persone, poi trasbordate sulla nave Diciotti della Guardia Costiera, in tre diverse operazioni.

Secondo quanto riportato da Ansa, in mattinata le persone soccorse sono state trasferite sulla nave Diciotti della Guardia Costiera. Una decisione che non è però piaciuta al ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «la guardia costiera italiana non può sostituirsi a quella libica, soprattutto se i colleghi africani sono già entrati in azione».

Come abbiamo già scritto, il ruolo della cosiddetta Guardia Costiera libica è molto controverso. Le motovedette libiche hanno alle spalle una lunga lista di episodi di violenza nei confronti delle Ong impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e degli stessi migranti. Il più grave quello del naufragio del 6 novembre scorso, quando oltre 50 persone sono annegate in quella che avrebbe dovuto essere un’operazione di soccorso. Una motovedetta libica era sfrecciata via, nonostante vi fossero ancora diverse persone in acqua, attaccate alle cime dell’imbarcazione.

All’affermazione del ministro Salvini, il ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, ha risposto via Twitter, affermando che il trasbordo sarebbe avvenuto perché i naufraghi, davanti alla possibilità di essere riportati in Libia, avrebbero “messo in pericolo di vita l’equipaggio” della Vos Thalassa. Questo il Tweet del Ministro: «Orgoglioso della Guardia Costiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l'equipaggio dell'incrociatore italiano Vos Thalassa (in realtà si tratta di un rimorchiatore n.d.r.). Ora avanti con indagini per punire facinorosi».

Raggiunti al telefono gli uffici italiani della Vroon Offshore Services Srl. a cui appartiene proprio la Vos Thalassa non hanno voluto rilasciare alcun commento, non hanno quindi né confermato, né negato che a bordo vi siano state delle tensioni, né che l’equipaggio sia stato in pericolo di vita.

Repubblica ha riportato una dichiarazione della Guardia costiera: «Accertate le buone condizioni di salute dell'equipaggio la nave Vos Thalassa ha potuto riprendere la navigazione per ritornare alle proprie ordinarie mansioni commerciali. Il personale della nave Diciotti ha già adottato le prime azioni volte al riconoscimento dei migranti e ad individuare i responsabili dei disordini a bordo, al fine di assicurarli alla competente Autorità giudiziaria italiana».

Vita.it ha contattato l’ufficio Relazioni Esterne della Guardia Costiera che però ha dichiarato di non poter confermare le affermazioni del ministro, poiché chi si sta occupando del caso è il reperibile dell’MRCC di Roma che, a sua volta, non ha risposto.
Nel frattempo è stato confermato che la Diciotti attraccherà in Italia.

Update 18.30

Dopo che gli uffici italiani della Vroon Offshore Services Srl non hanno commentato, Vita.it ha contattato il quartier generale della società, per chiedere conferma dell'accaduto. Christopher Savoye, portavoce di Vroon, ha confermato la dichiarazione del ministro dei Trasporti: «Non appena l'imbarcazione si è diretta a sud per incontrare una motovedetta libica per trasbordare le persone, queste hanno iniziato a minacciare l'equipaggio», scrive in una mail Savoye. «Per via di queste minacce, l'imbarcazione è ritornata alla sua posizione e ha riportato la situazione al MRCC di Roma. Essere in minoranza, rispetto a una folla arrabbiata che ha molto poco da perdere fa paura. Siamo molto orgogliosi della professionalità del nostro equipaggio in queste circostanze difficili».

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