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Politica & Istituzioni

Dal dire al fare: all’Università di Pavia la prima scuola di pragmatica politica

I corsi partiranno a settembre e si svolgeranno con il metodo della “Chatham House Rule”, che vincola relatori e partecipanti alla riservatezza. Tra i docenti, Roberto Maroni, Beppe Sala e Chiara Appendino

di Marco Dotti

Apre all'Università di Pavia la prima Scuola di pragmatica politica. I corsi partiranno a settembre e si svolgeranno con il metodo della “Chatham House Rule”, che vincola relatori e partecipanti alla riservatezza.

La Scuola di pragmatica politica , osservano gli organizzatori, «trasmette conoscenze e abilità pratiche a quanti sono interessati a operare in prima persona ai vari livelli della politica o a entrare efficacemente in relazione con il sistema politico (imprenditori, manager, terzo settore)».

Responsabile della Scuola, per la parte scientifica, è Fabio Rugge (Rettore dell’Università di Pavia, Presidente della Fondazione “Alma Mater Ticinensis” e Storico delle istituzioni). Il coordinamento dei contributi politici è affidato a Roberto Maroni (già Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Ministro dell’Interno e Presidente della Regione Lombardia). A loro si affiancano, nel Comitato d’indirizzo, Giampaolo Azzoni (docente di Relazioni pubbliche) e Guido Legnante (docente di Opinione pubblica e di Marketing politico) dell’Università di Pavia. Tra i docenti, manager e amministatori, tra cui Chiara Appendino e Beppe Sala.

«Caratteristica distintiva della Scuola è un insegnamento dinamico e interattivo, che vede accanto ad affermati studiosi e consulenti, autorevoli politici. Si tratta di protagonisti con appartenenze di partito diverse, ma sempre con rilevanti esperienze in ruoli istituzionali significativi. Sono dunque persone che possono comunicare pratiche e concetti, metodi e ‘segreti’ inerenti la loro attività».


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