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Acqua pubblica o privata? In provincia di Brescia si va al referendum

3 Settembre Set 2018 1259 03 settembre 2018
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Sull’acqua il dibattito si sta per accedere. I cittadini della provincia di Brescia faranno da apripista: il 18 novembre prossimo, infatti, saranno chiamati ad esprimersi in un referendum le cui conseguenze andranno ben oltre il contesto locale. Nel frattempo, la Diocesi invita a considera il coinvolgimento delle realtà non profit nella gestione dell'acqua

Pubblica o privata? Sull’acqua il dibattito si sta per accedere. I cittadini della provincia di Brescia faranno da apripista: il 18 novembre prossimo, infatti, saranno chiamati ad esprimersi in un referendum le cui conseguenze andranno ben oltre il contesto locale.

I residenti della provincia dovranno decisere se avere una gestione interamente pubblica, oppure aprire a'l’ingresso di privati come prevede Acque Bresciane Srl, la società a capitale interamente pubblico che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio. Il quesito referendario, approvato da una commissione ad hoc, è già stato reso noto ed è chiaro e comprensibile:

«Volete voi che il gestore unico del servizio idrico integrato per il territorio provinciale di Brescia rimanga integralmente in mano pubblica, senza mai concedere la possibilità di partecipazione da parte di soggetti privati?».

Il Comitato Acqua pubblica di Brescia, che da oltre dieci anni si batte per un'acqua interamente in mano pubblica, si sta mobilitando. Ma è già arrivato l'appello della Diocesi di Brescia, che ribadiva «la necessità di evitare nella gestione del ciclo dell’acqua potabile la possibilità di guadagni individuali o di società. Ciò si può realizzare attraverso una gestione pubblica che agisca direttamente, puntando poi al coinvolgimento di strutture non profit».

«Il punto nodale – afferma il responsabile dell’Ufficio, Enzo Torri – è che tutti i proventi derivanti dalle bollette dei cittadini e dagli investimenti, pubblici e non, vadano a beneficio del servizio piuttosto che a enti privati. La commissione invita pertanto i cittadini bresciani ad approfondire questo importante tema della difesa dell’acqua comune sia ai fini della partecipazione a questo referendum che per effettuare una scelta più consapevole».

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