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Jobs Act, indennità di licenziamento: il punto dell’esperto

Per il giuslavorista Ciro Cafiero la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha sancito l’illegittimità del meccanismo delle tutele risarcitorie crescenti in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore ha avuto «l’effetto di riportare indietro le lancette del nostro diritto del lavoro e di ricreare la precedente situazione di incertezza. Si dovrà individuare criteri di calcolo più oggettivi possibili»

di Ciro Cafiero

La sentenza della Consulta dichiara l’illegittimità costituzionale del meccanismo delle tutele risarcitorie crescenti in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore, per violazione degli articoli 4 e 35 della Costituzione. Non credo che la sentenza, malgrado le critiche, abbia l’effetto di riportare indietro le lancette del nostro diritto del lavoro e di ricreare la precedente situazione di incertezza, reggendo a tutt’oggi l’impianto che prevede il superamento della tutela reintegratoria.

Lo sforzo, piuttosto, dovrà essere quello di individuare criteri di calcolo delle indennità risarcitorie quanto più oggettivi possibili al fine di consentire alle imprese di predeterminare il costo del proprio licenziamento. Ad esempio, le indennità potrebbero crescere non solo in ragione dell’anzianità di servizio del lavoratore ma, secondo un meccanismo del pari predeterminato, anche dei suoi carichi di famiglia o della sua situazione reddituale secondo precisi step di reddito.

Sicuramente non colgono nel segno, infatti, criteri come il numero dei dipendenti occupati, le dimensioni dell’attività economica dell’azienda che licenzia, o comportamento delle condizioni delle parti.

Perché se è sacrosanta l’esigenza di certezza del diritto, soprattutto per le imprese che sono il polmone di questo Paese, è vero pure che il lavoratore non vale la sua anzianità di servizio in quella determinata azienda ovvero il tempo che, presso essa, è stata occupato.

Un nuovo umanesimo del lavoro impone di considerare che, dietro ciascun posto di lavoro, soprattutto oggi, ci sono sforzi pluriennali per conquistarlo, progetti di vita familiare, rinunce forzate. Dietro ogni posto di lavoro, ci sono anime e volti


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