Banca Etica: i soldi per Mediterranea? Li abbiamo messi noi
5 Ottobre Ott 2018 1514 05 ottobre 2018I promotori sono Arci nazionale, Ya Basta di Bologna, il magazine online I Diavoli e l'impresa sociale Moltivolti di Palermo. I garanti del progetto sono un gruppo di parlamentari, con il sostegno di esponenti del mondo della cultura e della società civile. Ma a rendere possibile il tutto è stata Banca Etica con un prestito da 460mila euro. L'intervista al presidente Ugo Biggeri
Mediterranea è un rimorchiatore messo a punto dopo mesi di preparazione da una fitta rete di associazioni, organizzazioni non governative e volontari per reagire all'abbandono del Mare da parte della società civile nel soccorso ai migranti. Il progetto vede tra i promotori Arci nazionale, Ya Basta di Bologna, il magazine online I Diavoli e l'impresa sociale Moltivolti di Palermo. I garanti del progetto sono invece un gruppo di parlamentari, con il sostegno di esponenti del mondo della cultura e della società civile.
Ugo Biggeri
Ma a rendere possibile economicamente l'avventura è stata Banca Etica che ha concesso un prestito di 460mila euro per avviare la missione e per l'acquisto della nave. «Stiamo anche supportando il crowdfunding per raccogliere circa 700mila euro e svolgendo attività di tutoraggio per tutti gli aspetti economici», spiega il presidente Ugo Biggeri, «un'operazione in linea con quei valori che ci hanno portato in questi anni a finanziare, per circa 70 milioni di euro complessivi, centinaia di realtà che operano per un'accoglienza degna nel nostro paese». L'intervista
Presidente come nasce l'idea di sostenere il progetto?
Ci è stata proposto dal gruppo di realtà che l'hanno messo in piedi. Banca Etica non si è limitata a valutare il prestitio ma ha costruito l'operazione economica perché c'era la necessità di poter partire senza dover attendere i tempi del crowdfunding, lo strumento che inzialmente era stato individuato per sostenere il progetto.
Investire oggi in un progetto di ricerca e soccorso in mare mentre tutti abbandonano il campo è sensato?
È un rischio sicuramente. Ma in generale nel fare credito c'è sempre una quota di rischio. In questo caso è dato più che altro da una situazione politica. Tolta la quale le garanzie che abbiamo non ne fanno un progetto rischioso. Ci è capitato di finanziare come Banca progetti di realtà molto più deboli dal punto di vista delle garanzie.
Situazione politica che potrebbe generare anche un problema, come già è successo, pubblicità negativa nei vostri confronti...
Ne siamo coscienti. Mettendoci la faccia possiamo diventare bersagli. Ma l'investire in un progetto come questo ha anche un valore simbolico. Un segnale da dare in un momento così delicato e difficile
Nel sostenere e finanziare il progetto avete anche preventivato problemi come il blocco delle navi, casistica sempre più all'ordine del giorno?
La nostra speranza, va chiarito prima di tutto questo, è che si attivi un crowdfunding che saprà ingaggiare le perosne. E che queste doneranno anche nel caso la nave venisse bloccata per periodi più o mneo lunghi. Detto questo naturalmente è tutto previsto, come succede per ogni finanziamento. Siamo una Banca. Non è un progetto che si fa a discapito di una sana e prudente gestione.
Quindi investire in una nave per il soccorso dei migranti è un buon investimento?
Assolutamente. I crediti li sappiamo fare e li sappiamo fare bene. Le basti un dato: con meno presidi di garanzia finanziarie delle altre banche ma abbiamo crediti che non tornano quattro volte meno di tutti gli altri isituti
Come si spiega?
Valutiamo garanzie che le altre Banche non valutano: le garanzie relazionali. Faccio un esempio di una realtà che conoscono tutti e non c'entra con il progetto. Investire un milione di euro in Agesci, stando alle garanzie classiche, non avendo loro immobili o denaro da mettere a garanzia dell'ipoteca, sarebbe un'operazione considerata rischiosa. Noi però sappiamo che è una grande associazione, con una base molto forte e radicata, che molto difficilmente potrà fallire nei tempi di un finanziamento. Prestare un milione di euro ad Agesci sarebbe un investimento sicuro e ragionevole. Poi mi permetta di sottolineare un altro aspetto
Prego...
È chiaro che il progetto Mediterranea sia un pochino più rischioso rispetto ad un ipotetico prestito ad Agesci. Perché, anche se c'è la garanzia del bene, cioè della nave, come dicevo c'è un tema politico. Ma dobbiamo evitare di essere ipocriti: noi abbiamo il 10% di quello che finanziamo ha a ache fare con il tema dei migranti. Quindi siamo convinti che vadano perseguiti i processi di integrazione e che non abbia senso continuare a batere il tasto della differenza.
E della vicenda Riace che ne pensa?
Non so dire se ci siano illeciti o meno. Posso dire che abbiamo visto e misurato una pressione enrome da parte dello Stato sull'accoglienza dei migranti negli anni scorsi. Sono stati messi ovunque e sono state forzate le cooperative sociali e le associazioni perché prendessero sempre più migranti. Poi però, come sempre in Italia, nasce un sistema burocratico complesso che complica tutto. Sul caso di Riace quello che bisogna capire è se ci sono regole molto complesse e poco sensate che non sono state rispettate ma la sostanza, cioè l'erogazione dei servizi, è stata rispettata o se c'è distrazione di fondi. Sono due cose molto diverse.
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