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Come nasce una nuova cultura della sicurezza sul web?

Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: Telefono Azzurro arriva all’Interfaith Alliance Forum di Abu Dhabi per raccontare l’esperienza italiana e il suo impegno nella tutela della dignità dei bambini in un mondo digitale

di Redazione

In occasione dell’anniversario della Convenzione sui Diritti del Fanciullo, gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno quest’anno l’“Interfaith Alliance for Safer Communities: Child Dignity Online”, una due giorni (19 e 20 novembre) ad Abu Dhabi con l’obiettivo primario di incoraggiare dialogo e collaborazione nella lotta all’abuso sessuale e allo sfruttamento di minori on-line, che privano i bambini del loro diritto alla dignità nel mondo del digitale.

La dignità del bambino online sarà infatti quindi il filo conduttore dell’Interfaith Alliance, che si pone in continuità con l’evento tenutosi a Roma nell’ottobre del 2017 alla Pontificia Università Gregoriana: Child Dignity in the Digital World.

A presenziare e rappresentare Telefono Azzurro sarà Ernesto Caffo, fondatore e attuale Presidente di SOS Il Telefono Azzurro onlus, professore ordinario di Neuropsichiatria Infantile presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. “Occorre che il problema dell’abuso sessuale”, dice il presidente, “sia sempre più al centro dell’attenzione delle Istituzioni e delle Associazioni di competenza. L’abuso e la violenza contro i bambini e gli adolescenti, sia nell’online che nell’offline, necessitano un approccio multidisciplinare, formazione specifica, servizi dedicato di accoglienza delle segnalazioni e di intervento”.

Telefono Azzurro è consapevole che la rete e lo sviluppo delle nuove tecnologie rappresentano oggi un terreno fertile in cui il fenomeno dell’abuso sessuale a danno di bambini e ragazzi trova nuove forme di espressione.

E per questo l’associazione arriva all’Interfaith Alliance Forum forte dell’iniziativa appena lanciata del “glossario”, anche comprensivo di consigli, sull’abuso sessuale online e offline con destinatari gli adolescenti: uno strumento concreto per renderli più consapevoli e capaci di riconoscere situazioni potenzialmente pericolose.

Il Forum infatti intende coinvolgere vari esponenti del mondo accademico ed esperti, nonché rappresentanti delle organizzazioni internazionali e del settore tecnologico, per discutere su come proteggere i diritti e la dignità dei bambini offrendo sicurezza sul web: sarà inoltre un’occasione per riunire leader di diverse religioni, come Imam, Arcivescovi, Patriarchi, dando loro la possibilità di approfondire la conoscenza delle sfide del digitale e il loro impatto sulla sicurezza della comunità, soprattutto dei più giovani.

“Mentre governi, istituzioni, organizzazioni internazionali, ONG, aziende tecnologiche hanno contribuito a molteplici iniziative- scrivono gli organizzatori- i leader religiosi non sono ancora stati coinvolti in maniera efficace nel contrastare questo problema, nonostante l’influenza di cui godono nelle comunità”.

Sarà pertanto evidenziata l’importanza del ruolo delle autorità religiose nel mobilitare le comunità di fedeli e nell’influenzare in modo positivo i valori all’interno della società: si cercherà dunque di incoraggiare un dialogo globale per condividere i passi concreti e operativi necessari per annientare la piaga dell’abuso e sfruttamento sessuale, i cui numeri sono, a livello mondiale, una realtà drammaticamente alta.

Glossario

Abuso sessuale
L’abuso sessuale è il coinvolgimento di una persona in attività sessuali che non desidera, o per le quali non può dare il proprio consenso. Succede quando si utilizza la forza fisica, il potere, il ricatto o la manipolazione per imporre la propria volontà, impedendo all’altra persona di scegliere liberamente e con consapevolezza. Le attività sessuali non sono solo i rapporti sessuali completi: contano anche fare sesso orale, toccare e baciare. Anche ricevere immagini nude di altri, o essere costretti ad assistere a un rapporto sessuale rientra in questi comportamenti. In generale, l’abuso è la violazione del diritto di poter scegliere per sé nell’ambito della sessualità e può essere messo in atto da persone che non conosciamo bene, ma anche da persone di fiducia, adulte o coetanee.

Consenso
Dare il proprio consenso significa dare il permesso a qualcuno di fare qualcosa. Dai il tuo consenso quando capisci cosa sta per succedere, ti senti a tuo agio e sei contento/a di continuare. Quando si tratta di qualsiasi tipo di rapporto sessuale, farlo senza il consenso delle persone coinvolte è un reato e una grave violazione dei tuoi diritti. È fondamentale assicurarsi che in ogni rapporto intimo e sessuale ci siano il consenso del partner, a fronte di una scelta libera e consapevole. Non si è liberi se si ha paura o ci si sente sotto pressione, e non si è consapevoli se non si è in grado di capire bene cosa sta succedendo (per esempio, chi ha bevuto troppo o è svenuto non può dare il consenso). Il consenso può essere espresso a voce, ma a volte chi è spaventato o preoccupato non riesce a parlare. Per questo è opportuno essere attento ai segnali – anche non verbali – che manifesta il partner. Consenso significa che hai il diritto a dire “no” o “non me la sento” o “non mi piace” quando senti che qualcuno (anche il tuo partner) ti sta facendo pressioni per coinvolgerti in rapporti intimi che non desideri. Tieni presente che in Italia è sempre reato avere scambi sessuali con chi ha meno di 14 anni.

Fiducia
La fiducia è una conquista! È fondamentale affrontare ogni tipo di nuova conoscenza e relazione con la massima apertura, ma è altrettanto importante valutare con attenzione di chi fidarsi e a chi affidare le proprie esperienze più intime. L’abuso sessuale è spesso una violazione di un rapporto di fiducia, anche se spesso chi abusa di un’altra persona tenta di convincerla del contrario, e sostiene che le attenzioni inadeguate e le violenze sono segni di una relazione esclusiva. In una relazione di fiducia, per esempio con il/la tuo/a ragazzo/a, non dovresti sentirti forzato a fare qualcosa che non ti va. Anche quando si tratta di condividere online foto o video intimi, non sottovalutare il possibile pericolo che tali contenuti siano condivisi senza il tuo consenso. Questo non significa che non ci si debba fidare di nessuno: ci sono sempre persone pronte ad ascoltarti e aiutarti e alle quali puoi confidare qualcosa che ti fa soffrire.

Senso di colpa, paura e vergogna
Ricordando quello che è successo, chi ha subito abusi può provare senso di colpa. Ci si sente in colpa perchè si pensa “non sono riuscito/a a dire di no” oppure “mi sono infilato io in una relazione malsana”, soprattutto se chi ci ha fatto male era qualcuno di cui ci fidavamo. È comprensibile anche provare vergogna, dal momento che l’abuso coinvolge l’area della sessualità e quindi una sfera molto intima e personale. Questi sentimenti, molto diffusi tra le vittime, possono farti pensare che nessuno può aiutarti e che se decidessi di confidarti con qualcuno saresti giudicato. Anche i sentimenti di paura sono molto diffusi, in particolare se la persona che ti ha fatto male è parte della tua famiglia, o della cerchia di amici. Nonostante possa passarti per la mente, ricorda che l’abuso non dipende da come sei e che non hai scelto tu di subire le violenze.

Confini
I confini sono linee o superfici, reali o immaginarie, che definiscono quello che ci appartiene e che è sotto la nostra responsabilità e gestione. I confini del corpo sono dati dalla pelle, ma ci sono anche confini non visibili che definiscono lo spazio privato e personale, dove ci sono idee, pensieri e sentimenti.I propri sentimenti e il proprio corpo meritano rispetto e cura. Possiamo decidere chi fare entrare nel nostro spazio personale e in quale modo. Essere consapevoli dei propri confini è utile per capire i propri diritti: aiuta a fissare i limiti rispetto a come vogliamo essere trattati dagli altri, a capire i nostri bisogni e a esprimerli. Se ricevi pressioni e richieste insistenti di qualcuno che vuole oltrepassare qualche confine e violare la tua intimità, hai il diritto a dire di no se non ti senti a tuo agio e di ristabilire i tuoi confini. Questa regola vale anche nell’online, nonostante spesso potresti avere l’impressione di non avere il controllo della situazione e di non poter fissare dei limiti.

Libertà
La libertà consiste nel poter agire, pensare e sentire senza costrizioni. Si è liberi quando si prendono delle decisioni e si compiono delle azioni senza sottostare al volere di qualcun’altro. La libertà è riconosciuta come un diritto fondamentale anche nelle relazioni intime e nell’espressione della sessualità. Tutti, piccoli e grandi, devono essere liberi di esprimere la propria opinione e di rifiutare richieste inopportune. Se ti senti spaventato, minacciato, controllato, o messo sotto pressione, anche da qualcuno che dice di volerti bene, o del quale credi di fidarti, o che ha su di te una certa autorità, potresti trovarti in una relazione che mette in pericolo la tua libertà.

Sfruttamento sessuale
Lo sfruttamento sessuale è una forma di abuso sessuale. I bambini e i ragazzi che ne sono vittime ricevono spesso regali, soldi e attenzioni in cambio di attività sessuali. Tuttavia, lo sfruttamento sessuale non implica necessariamente il contatto fisico e può avvenire online, da parte di qualcuno che ti chiede di inviare tue foto o video a sfondo sessuale. Si tratta di un crimine che rimane spesso nascosto, anche perché i bambini e i ragazzi che ne sono vittime raramente possono rendersene conto, oppure si sentono dipendenti dagli abusanti, o troppo spaventati per raccontare a qualcuno che cosa sta succedendo.

Adescamento online
L’adescamento online, detto anche grooming, è il tentativo da parte di una persona adulta di stabilire una relazione di fiducia con un bambino o un ragazzo attraverso l’uso di Internet o delle tecnologie digitali, con lo scopo di coinvolgerlo in attività sessuali, sia online che offline. Si tratta spesso di un percorso nel quale l’adescatore (anche fingendosi qualcun altro) tenta di costruire una relazione di fiducia attraverso piccoli gesti, giorno dopo giorno. Proprio perché inizialmente sembra una normale conoscenza, molti bambini e ragazzi che vengono adescati faticano a riconoscere e capire cosa sta accadendo e non credono di essere vittime di un abuso. Generalmente, queste persone si avvicinano alla vittima dopo aver notare qualche tipo di difficoltà e le offrono aiuto, instaurando poi un rapporto di dipendenza. Altre volte, cercano di capire gli interessi del ragazzo e si fingono “amici”. Successivamente, queste persone ingannano o fanno pressione per ottenere sempre di più, spesso chiedendo in modo insistente immagini o video sexy o in cui sei senza vestiti, magari facendoti credere che non puoi fidarti di nessun altro, se non di lui. Può, infatti, succedere che l’adescatore richieda un incontro via webcam o di persona. Non accettare mai un invito di questo tipo, soprattutto se ci vede in luoghi poco frequentati, poiché può essere davvero pericoloso. Tieni presente che l’adescamento online è un reato, anche se l’incontro proposto non avviene!

Ricatto
Il ricatto è una forma di intimidazione attraverso la quale si costringere qualcuno a fare qualcosa che non vorrebbe fare. Può succedere di venire ricattati anche da qualcuno che si conosce bene, come il/la proprio/a partner o un amico/compagno di classe. Il sextortion, ad esempio, è una forma di ricatto a sfondo sessuale che spesso si manifesta all’interno di una relazione di fiducia, o che è stata di fiducia, ad esempio tra ex fidanzati. Consiste nella minaccia di condividere con altri immagini sessualmente esplicite di una persona, senza che quest’ultima abbia dato il proprio consenso. Per evitare la diffusione e la condivisione di questi contenuti, alla vittima vengono chiesti dei soldi, favori sessuali, sia online che offline, oppure la produzione di altri materiali sessualmente espliciti. Diffondere immagini esplicite di un minorenne, anche se è una foto che hai fatto tu stesso, è sempre illegale e hai il diritto di richiederne la rimozione e di denunciare.

Diritto a chiedere un aiuto
Ricevere un aiuto concreto quando si è in una situazione di bisogno è un diritto di tutti i ragazzi. Prima di tutto, sappi che c’è sempre qualcuno pronto ad ascoltarti, senza pregiudizi e rispettando la tua privacy. Può capitare a tutti di attraversare dei momenti di difficoltà. Anche se hai subito violenze sessuali, non pensare che sia colpa tua e non vergognarti a raccontarlo a qualcuno: chiedere aiuto non è da deboli ma anzi, è un atto non facile e coraggioso. Non esistono problemi troppo piccoli per essere ascoltati: ricorda che chiedere un aiuto, nel rispetto dei tuoi tempi e delle tue preferenze, è il primo passo per gestire un problema che ti mette in difficoltà. Anche se quello che hai subito ti può far pensare di non poterti fidare di nessuno, ci sono persone e adulti che hanno competenze particolari per capirti e aiutarti a risolvere la situazione. Non sei solo.

CONSIGLI PER RAGAZZI DEL 114 EMERGENZA INFANZIA

Se non ti va di fare qualcosa, hai il diritto di dire di no, anche se te lo chiede una persona di cui hai fiducia, o di cui sei innamorato/a.

Puoi acconsentire all’attività sessuale solo se sei libero/a di scegliere: se sei stato manipolato/a, spaventato, minacciato o se hai bevuto troppo non puoi decidere liberamente.
Non fare niente che non ti va di fare per paura di perdere qualcuno. Se non rispetta il tuo punto di vista, forse non tiene veramente a te.

Ciò che è privato è solo tuo e decidi tu se, quando, come e con chi condividerlo.

Un interesse improvviso ed esagerato nei tuoi confronti da parte di qualcuno che non conosci bene e del quale non credi ancora di poterti fidare ti deve insospettire.

Essere innamorati di qualcuno non significa necessariamente avere delle relazioni intime e avere delle relazioni intime non significa essere innamorati.
Non sentirsela di avere una relazione intima con qualcuno non è segno di immaturità: solo tu hai il diritto di scelta sul tuo corpo.

Il consenso a una relazione intima deve durare per tutto il rapporto: se a un certo punto vuoi smettere, puoi! Scegliere è un tuo diritto.

Quello che hai subito non è colpa tua. E’ normale provare vergogna o paura, ma l’abuso non è dipeso da te.

Abuso non è solo qualcosa di violento, o doloroso fisicamente, ma è tutto ciò che non permette di scegliere, e può avvenire tramite Internet.

Se pensi di averne bisogno, o se hai un dubbio, prova a fidarti di un adulto di riferimento, o di un professionista. Se non riesci a parlarne e a voce, puoi anche scriverlo. Ricorda che non sei solo e che ci sono sempre persone pronte ad ascoltarti e supportarti, senza giudicarti.

Se pensi di conoscere qualcuno vittima di abuso, prova ad aiutarlo, ricordandogli che ci sono servizi ai quali può rivolgersi.