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Uranio impoverito, il ministro Trenta riapre il dossier

La responsabile della Difesa: «Voglio approfondire ogni singolo caso separatamente, perché ogni caso ha le sue specificità. E voglio ascoltare ogni singola voce: ad oggi, infatti, sul tema c'è stato un silenzio spaventoso e questo non è più accettabile»

di Redazione

Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, come riferisce l'agenzia DIre, riapre il dossier sull'uranio impoverito a partire dalle conclusioni della commissione parlamentare di inchiesta e dalle prendenze giudiziarie in corso. Trenta annuncia che sara' avviato anche un tavolo tecnico. "Oggi ho ricevuto al ministero Domenico Leggiero, responsabile dell'Osservatorio militare che dal 1999 si occupa di uranio impoverito- dice il ministro- e gli ho comunicato di aver chiesto all'Avvocatura Generale dello Stato un resoconto complessivo su tutte le pendenze giudiziarie in corso. Voglio approfondire ogni singolo caso separatamente, perche' ogni caso ha le sue specificita'. E voglio ascoltare ogni singola voce: ad oggi, infatti, sul tema c'e' stato un silenzio spaventoso e questo non e' piu' accettabile. Occorre rompere questo silenzio e affrontare una problematica che c'e', esiste, e che oggi la Difesa, sotto la mia guida, ha inserito tra le sue priorita', nell'ambito dei provvedimenti a tutela del personale e della salute dei nostri militari". I

lI ministro della Difesa annuncia che "parallelamente allo studio dei casi sara' avviato un tavolo tecnico che vedra' coinvolti i principali attori competenti sulla materia. A inizio 2018, praticamente quasi un anno fa, la commissione di inchiesta parlamentare si e' pronunciata con delle conclusioni chiare e inequivocabili, che come governo abbiamo il dovere di considerare. Ripeto: il tema dell'uranio impoverito e' reale, concreto e non possiamo voltarci dall'altra parte!"


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