Cooperazione & Relazioni internazionali

A Kampala rinasce un campo da calcio nel nome dell’inclusione

Grazie al progetto di Avsi e Associazione Italiana Calciatori 350 studenti e studentesse tra i 13 e i 17 anni, della scuola secondaria “Luigi Giussani High School” faranno scuola calcio nell'ambito del progetto Goal4Uganda

di Lorenzo Maria Alvaro

Insegnare il “buon calcio” a 350 ragazzi secondo il modello sportivo-educativo del Dipartimento Junior dell’Associazione Italiana Calciatori, e ristrutturare il campo di una scuola voluta da un gruppo di donne sopravvissute a violenze di ogni genere, in uno dei quartieri più poveri e disagiati di Kampala, in Uganda: è l’idea alla base di #Goal4Uganda, progetto realizzato dalla ong italiana AVSI in partnership con l’Associazione Italiana Calciatori (attraverso AIC ONLUS) e CDO Sport, volto a valorizzare il calcio come canale di socializzazione positiva e di inclusione sociale, offrendo ai ragazzi un campo adeguato su cui giocare.

Inizia oggi una settimana di scuola calcio, curata dai tecnici qualificati dello staff di AIC-Dipartimento Junior e rivolta ai 350 studenti e studentesse tra i 13 e i 17 anni, della scuola secondaria “Luigi Giussani High School”; una struttura d’eccellenza che sorge nel cuore della baraccopoli. Per sostenere il progetto, AVSI ha lanciato una raccolta fondi online su AVSI.org/Goal4Uganda.

Grazie all’impegno personale di Luca Rossettini, consigliere AIC e calciatore del Chievo Verona, è stato possibile mettere in contatto i partner di progetto e costruire questo sogno. Damiano Tommasi, presidente AIC, e Simone Perrotta, responsabile dipartimento Junior di AIC e Campione del Mondo, sono scesi sul campo, accompagnati dal Segretario Generale AIC ONLUS Fabio Poli. È stata l’occasione per inaugurare il campo da calcio, ristrutturato grazie al progetto, alla presenza di autorità locali e della scuola Luigi Giussani High School, oltre che ai partner del progetto.

«Questa collaborazione tra una ong come AVSI, l’AIC ONLUS e la CDO sport», ha sottolineato Giampaolo Silvestri, segretario generale di AVSI, «mostra come la cooperazione allo sviluppo passi anche attraverso la cura e la valorizzazione delle passioni dei ragazzi, come quella del calcio. Il calcio in questo progetto diventa il cardine di un’educazione che contribuisce a riconoscere il valore della disciplina, del rispetto dell’altro, del fare squadra per un bene comune».

«AIC ONLUS è da anni impegnata nella realizzazione di progetti di promozione sociale dei valori educativi del calcio, a tutti i livelli», ha aggiunto Diego Bonavina, Presidente AIC ONLUS – Quando uno dei nostri consiglieri o associati ci sottopone una richiesta di impegno orientata a temi così importanti e delicati, riusciamo a confermare il valore di questa ONLUS che è di tutti i calciatori».

Attività del progetto
Il progetto #Goal4Uganda ha prima di tutto una valenza educativa: la scuola Luigi Giussani si trasforma in un punto di riferimento formativo nei quartieri di Acholi e Kamuli, nello slum di Kireka, luogo di incontro per i ragazzi e i docenti coinvolti nelle varie attività, grazie a missioni di preparatori e allenatori italiani per formare i docenti al valore dello sport e alla pratica del calcio. Sono previsti allenamenti, tornei e occasioni di incontro e formazione per gli studenti, con particolare attenzione alla frequenza scolastica dei ragazzi. Verranno anche realizzate alcune sessioni di sensibilizzazione su tematiche quali il pericolo della droga, gli abusi e la violenza. Il progetto finanzia la riqualificazione delle strutture della scuola dedicate allo sport: il campo polivalente adiacente al complesso scolastico, gli spalti, i gradoni, i servizi igienici e le docce.

La scuola Luigi Giussani High School
Tra i diversi “quarters” che compongono Kireka, uno dei quartieri più poveri della capitale ugandese Kampala, c’è Acholi Land: durante la guerra civile accolse la tribù degli acholi in fuga dalle atrocità di Kony. È qui che sorge la scuola Luigi Giussani, costruita nel 2005, voluta da un gruppo di donne sopravvissute a violenze di ogni genere, desiderose di garantire ai propri figli una buona educazione quindi un buon futuro. Non si sono risparmiate e, con pazienza e tenacia, hanno lavorato, hanno spaccato e venduto le pietre di una cava presente nello slum, hanno realizzato e venduto le collane di perle di carta colorata, e sono riuscite a sostenere una parte significativa delle spese di costruzione della scuola. La Luigi Giussani è oggi un centro educativo di eccellenza nel cuore dello slum, una scuola primaria e secondaria dove gli insegnanti, insieme con gli allievi, vivono un’esperienza educativa e di crescita umana di qualità.


Tutte le foto sono a cura di Mattia Marzorati


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