Cooperazione & Relazioni internazionali

AOI: «Il caso delle sei ong palestinesi? Intervenga il Governo Italiano»

L'associazione ha promosso sul caso, insieme alla Piattaforma delle ONG Italiane in Medio Oriente e Mediterraneo, CINI, Link2007, Rete Italiana Pace e Disarmo e Assisi Pace Giusta, un'interrogazione urgente al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio

di Redazione

Nei giorni scorsi, un gruppo di parlamentari coordinati dall’Onorevole Laura Boldrini ha presentato un’interrogazione urgente al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio per chiedere di intervenire sul caso delle sei Ong della società civile palestinese designate come “organizzazioni terroristiche” dal Ministro della Difesa Israeliano Binyamin Gantz.

L’iniziativa è frutto di un intenso lavoro di contatto, approfondimento e pressione su Parlamento e Governo promosso dalle organizzazioni di AOI, che ha coinvolto la Piattaforma delle ONG Italiane in Medio Oriente e Mediterraneo, CINI, Link2007, Rete Italiana Pace e Disarmo, Assisi Pace Giusta ed altre realtà italiane.

Si tratta di un grave attacco ad organizzazioni da decenni impegnate ad altissimi livelli nella promozione dei diritti umani e la cui reputazione e stima è comprovata da numerosi riconoscimenti internazionali. Il provvedimento è mirato a punire l’impegno per la difesa dei diritti umani della popolazione palestinese da parte del Governo israeliano, che contemporaneamente sta portando avanti i piani per la colonizzazione della cintura di Gerusalemme ed un massiccio programma di appropriazione delle terre nella parte orientale della città, in palese e continua violazione del diritto internazionale. La minaccia incombente sulle attiviste e gli attivisti di queste organizzazioni che difendono i diritti umani è quella dell’arresto, della chiusura delle sedi e della confisca dei beni.

Le richieste delle/dei parlamentari firmatari dell’interrogazione al Governo italiano sono chiare e specifiche: quali azioni siano state intraprese o siano in programma affinché Israele revochi la sua decisione; come si intenda replicare alle indirette accuse di finanziamento al terrorismo, laddove l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) sostiene progetti umanitari e programmi che vedono partenariati tra organizzazioni italiane e alcune delle Ong palestinesi sotto accusa; come si vogliano tutelare le Ong italiane che stanno collaborando con queste organizzazioni e rischiano pesanti sanzioni penali in base alla legge israeliana anti terrorismo del 2016.

In attesa che il Ministro di Maio risponda all’interrogazione, AOI, insieme ad alcuni legali esperti di diritto internazionale, ha promosso un primo incontro tra rappresentanti delle organizzazioni palestinesi coinvolte e alcune/i parlamentari per organizzare una loro audizione in Parlamento, che ci auguriamo avvenga in tempi ravvicinati. Allo stesso tempo, AOI sta dialogando con Concord Italia e altre reti sociali italiane per un dialogo fattivo con Ong e parlamentari europee/i verso un lavoro congiunto di advocacy e pressione politica finalizzato a giungere presto alla revoca del provvedimento.

Nel ringraziare tutte e tutti coloro che si stanno mobilitando per questo obiettivo, AOI conferma la piena solidarietà alle colleghe e ai colleghi delle Ong palestinesi obiettivo del provvedimento.


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