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Economia & Impresa sociale 

Arriva il Chinotto sostenibile

IBG Spa, gruppo casertano, licenziatario di Pepsi (e delle sue bevande) per tutto il Mezzogiorno e proprietario delle storiche bibite gasate a marchio Neri, vara un piano industriale che migliorerà impatto ambientale e sociale, mentre la società diventerà benefit. UniCredit sostiene il passaggio sottoscrivendo integralmente un prestito obbligazionario da 7 milioni di euro

di Giampaolo Cerri

L’ESG si fa gasata, a Sud.

Una bella storia che ha per protagonista la IBG SpA, azienda con base a Caserta e stabilimento a Buccino, nel Salernitano, e che produce, per tutto il Mezzogiorno, le bevande di Pepsi-Cola – ossia Pepsi, Gatorade, The Lipton e Looza -, ovviamente su licenza del gigante Usa, e, con lo storico marchio Neri, di cui è proprietaria, chinotti, aranciate, gassose e Limoncedro.

L’azienda ha ottenuto la sottoscrizione di un un prestito obbligazionario di 7 milioni da parte UniCredit Italia per una serie di azioni indirizzate alla sostenibilità.

Col supporto, in qualità di sustainability advisor di Nativa , la società ha varato un Piano Industriale 2021-2025, con obiettivi di efficientamento produttivo, tecnologico ed informatico per migliorare l’impatto socio-ambientale. Si parla di packaging primario, “incrementando nei prossimi tre anni fino al 30% la percentuale di plastica riciclata delle bottiglie prodotte e commercializzate” mentre, in ambito sociale, si punta alla “certificazione di un sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro conforme alla norma ISO 45001”. Non ultima, l’evoluzione in società benefit dell’azienda stessa.

Uno sforzo che ha convinto UniCredit: premierà l’azienda campana anche “nella forma di una riduzione del tasso cedolare al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati al momento dell'emissione del prestito obbligazionario”. L’operazione rientra infatti nel "Bond Food Mezzogiorno", il programma di emissione di minibond lanciato dalla banca per finanziare i piani di sviluppo di medio-lungo termine “legati alla crescita sostenibile e internazionale delle imprese del Sud appartenenti al settore agroalimentare”.

“Con questa operazione”, spiega Annalisa Areni, responsabile per il Sud di UniCredit Italia, “supportiamo concretamente i piani di crescita e sviluppo di una realtà del Mezzogiorno, che si è negli anni distinta per capacità di innovazione ed è da sempre attenta alla salvaguardia dell’ambiente puntando su una produzione ecosostenibile”.

Soddisfatti ovviamente quelli di IBG, azienda che ha conosciuto, negli anni, una crescita costante: dai 7 milioni di euro di fatturato degli anni ‘90 a gli oltre 110 milioni attuali, con una quota di mercato di circa il 35%, con punte in Campania del 48% e del 58% nell’area metropolitana partenopea.

“Per la nostra azienda”, spiega Rosario Caputo, amministratore unico, “la qualifica di società benefit rappresenta un target prioritario per essere un modello di sviluppo economico sostenibile. Una scelta che riflette gli sforzi che intendiamo profondere nel supportare i principi dell'Agenda 2030, assumendoci la responsabilità di promuovere presso i nostri stakeholder una sempre maggiore coscienza in materia di responsabilità sociale”. E aggiunge che, dal quartier generale di Caserta, contano di orientare “le scelte di investimento anche verso politiche di rilevanza sociale, impegnandoci a rafforzare i temi legati ai criteri ESG e con particolare attenzione a quelli del welfare aziendale e al rispetto della comunità in cui operiamo”.

foto: Amanda Shepherd su Unsplash


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