Welfare & Lavoro

Sant’Elia, un Palio Urbano per rigenerare quartiere e persone

Sant’Elia è un santo che non esiste, che non fa miracoli ma che a Brindisi fa in modo che le cose possano cambiare. Per questo, attraverso la sua icona pop sta coinvolgendo gli abitanti del quartiere in un processo di rigenerazione urbana e sociale che porterà all’organizzazione del primo Palio Urbano d’Italia

di Emiliano Moccia

Sant’Elia ha girato il mondo. E’ un Santo buono ma non è stupido. E’ tatuato, è ospitale ma ama farsi ospitare, dice le cose come stanno, ma la sua caratteristica principale è che non fa miracoli ma è in grado di fare in modo che questi accadano. Come quello di avviare attraverso il coinvolgimento della comunità una rigenerazione urbana e sociale del quartiere che a Brindisi porta il suo nome. Perché l’obiettivo di Sant’Elia è da una parte quello di valorizzare il senso di appartenenza di chi abita e popola il quartiere periferico lontano dal centro della città e dall’altra, il miracolo più ambizioso, di realizzare il primo Palio Urbano d’Italia. Vale a dire due settimane di sport, cucina, progettazione partecipata, arti visive in cui i protagonisti assoluti saranno gli abitanti dell’area. Per questo, Sant’Elia appare all’improvviso. E' un santo venuto dallo spazio. La sua icona pop spunta sui muri della città quando nessuno se l’aspetta, nelle vetrine dei negozi, alle fermate degli autobus, tra i rifiuti abbandonati per la strada. Quella che da qualche settimana sta andando in scena per le strade di questa fetta del Sud Italia è un’idea innovativa che si affida alla presenza di un Santo che non esiste ma che sta iniziando a lasciare i primi segni tangibili del suo passaggio.

«Vogliamo portare avanti un progetto di rigenerazione e arte urbana del quartiere attraverso l’organizzazione del Palio Urbano che si svolgerà a fine giugno attraverso il racconto pop di Sant’Elia» spiegano gli ideatori del progetto “CeloCeloManca – L’album dei desideri di Sant’Elia”, promosso dal Collettivo ImmaginAbile grazie al sostengo del Dipartimento Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura (Creative Living Lab – 3 edizione). Il progetto nasce da una esperienza di comunità lanciata da qualche anno da Legami di Comunità, cooperativa che gestisce un parco pubblico nel cuore del quartiere Sant’Elia, in collaborazione con il Comune di Brindisi, Arca Nord Salento, Panini Comics e Pazlab. «Siamo partiti dal nome del quartiere oggetto dell’intervento di rigenerazione: Sant’Elia. Abbiamo scoperto che è stato denominato così dai progettisti dell’epoca in onore dell’architetto futurista Antonio Sant’Elia ed abbiamo pensato che potesse essere un’operazione d’impatto inventarci la presenza di un Santo che non esiste e creare intorno alla sua figura un senso di devozione e di comunità legati ai valori che lui incarna» dice Matteo Serra, presidente di Pazlab, lo studio creativo di Lecce che sta curando la comunicazione del progetto.

Lo storytelling social sta facendo il resto, attirando l’attenzione dei cittadini, interagendo con gli abitanti, creando quel sentimento di attesa e di coinvolgimento verso l’appuntamento più atteso. In particolare, Sant’Elia con le sue apparizioni sta spiegando ai “devoti” che si avvicinano a lui che ciascuno è chiamato a fare la sua parte per cambiare le cose.

Perché la rigenerazione urbana e sociale che passa per l’organizzazione del Palio è fatta di azioni concrete. «Crediamo che attraverso lo sport, l’arte e la convivialità si possa ottenere molto e si possa soprattutto valorizzare un senso di appartenenza, una vicinanza disinteressata, un amore verso il prossimo, il proprio vicino, che sia capace di generare valore e valori intorno ad una nuova idea di comunità. Il quartiere è stato diviso in quattro aree (Pavone, Delfino, Lucertola, Fenice) rappresentate da una squadra composta da diverse compagini che si affronteranno nell’ambito delle diverse discipline» dice Mariateresa Contaldo, del Collettivo ImmaginAbile. «Tutti gli spazi che saranno utilizzati per gli sport del Palio Urbano saranno riqualificati dal basso, con il coinvolgimento dei cittadini, che daranno così vita a campi di calcio, basket, pallavolo e così via. Un lavoro di vera rigenerazione che sarà realizzato in collaborazione con il Comune di Brindisi e Arca Nord. Nel corso del Palio, inoltre, saranno assegnati punti alle squadre che non solo vinceranno la gara disputata ma che saranno più solidali, più attive nella rigenerazione urbana, più inclusive, più corrette. Le attività sportive si svolgeranno tutte su strada ed il giorno delle singole finali delle varie discipline si svolgerà una sorta di Terzo tempo, una cena con tutte le contrade per creare maggiormente il senso di comunità». Quello in programma a fine giugno, è bene chiarirlo, non è una rievocazione storica, ma una nuova modalità di lettura del territorio per creare un senso di appartenenza e coinvolgimento.

Per gli organizzatori, dunque, il “Palio Urbano” si candida a diventare «un vero e proprio momento di riflessione sul quartiere e con il quartiere, un percorso di co-creazione e co-progettazione che vede i residenti, i professionisti, le scuole, le parrocchie, le associazioni, tutti coinvolti nell’immaginare un nuovo modo di stare insieme e prendersi cura gli uni degli altri, un nuovo format di progettazione partecipata che si concretizza in una settimana di giochi, sport, attività di ogni tipo con al centro la comunità». Rigenerare i luoghi, quindi, ma anche le persone che lo abitano. Ed al termine del Palio, in accordo con la Panini Comics, sarà anche realizzato «un album di figurine con le persone ed i luoghi coinvolti ed i pacchetti saranno venduti in modo che i cittadini possano collezionarli». Intanto, Sant’Elia continua a spuntare nei luoghi più improbabili del quartiere, a lanciare i suoi messaggi sfruttando i canali social. «Voi, se vi va, portatemi dei fiori, fatevi una foto e mandatemela, insomma pensatemi, come io penso a voi» dice il Santo a suoi “devoti” follower. Per conoscere Sant'Elia ed il Palio Urbano: www.santeliabrindisi.it