Cooperazione & Relazioni internazionali

Haiti, in migliaia intrappolati dagli scontri armati in un quartiere della capitale

Migliaia di persone sono intrappolate da giorni senza acqua potabile, cibo o cure mediche in un’area isolata del quartiere di Cité Soleil, nella capitale Port-au-Prince, a causa degli scontri scoppiati tra gruppi armati per il controllo della zona. I fatti si sono svolti nell’area di Brooklyn, una zona costiera paludosa. «Lungo l’unica strada che porta a Brooklyn, abbiamo visto cadaveri bruciati o in decomposizione», ha raccontato Mumuza Muhindo, capomissione nel Pese di Medici Senza Frontiere

di Anna Spena

Haiti, quasi undici milioni e mezzo di abitanti, è il Paese meno sviluppato dell'emisfero settentrionale e uno dei più poveri al mondo. Circa l'80% della popolazione vive in una condizione di povertà degradante, il 54% vive con meno di un dollaro al giorno. Ad Haiti, la situazione è sempre più drammatica, il Paese è in mano alle bande armate che raccattano per strada bambini soldato.

«Migliaia di persone sono intrappolate da giorni senza acqua potabile, cibo o cure mediche in un’area isolata del quartiere di Cité Soleil, nella capitale Port-au-Prince, a causa degli scontri scoppiati tra gruppi armati per il controllo della zona», denuncia Medici Senza Frontiere.

I fatti si sono svolti nell’area di Brooklyn, una zona costiera paludosa abitata da migliaia di persone, appena a nord di un terminal petrolifero. Dallo scoppio degli scontri l’8 luglio, i residenti non sono più riusciti a lasciare l’area e i camion di acqua potabile, da cui dipendono le persone, non riescono a entrare.

«Chiediamo a tutti i gruppi armati di consentire l'ingresso degli aiuti e risparmiare i civili, e alle organizzazioni umanitarie di rispondere ai bisogni urgenti della popolazione di questo e di altri quartieri colpiti dai combattimenti, fornendo acqua, cibo e cure mediche» è l’appello di MSF attraverso la voce di Mumuza Muhindo, capomissione di MSF.

Tre operatori di MSF che vivono a Brooklyn hanno curato i feriti in una clinica privata, l’unica struttura sanitaria ancora funzionante nell’enclave. Il 10 luglio, MSF è riuscita a evacuare dalla clinica 12 pazienti in condizioni di emergenza,tra cui persone con ferite da arma da fuoco, donne incinte e un bambino con problemi di salute urgenti.

«Lungo l’unica strada che porta a Brooklyn, abbiamo visto cadaveri bruciati o in decomposizione», continua Mumuza Muhindo di MSF. “Potrebbero essere i corpi delle persone uccise durante gli scontri o colpite mentre cercavano di fuggire. È un vero campo di battaglia, non è possibile stimare il numero delle persone uccise». La situazione a Brooklyn sta peggiorando con il protrarsi degli scontri.

“Purtroppo, è un quartiere dove vengono scaricati molti dei rifiuti provenienti dalla città, attraverso un fiume. La popolazione non ha accesso ad acqua pulita, all’elettricità e ha un grande bisogno di assistenza sanitaria e servizi igienici. I combattimenti hanno peggiorato la situazione” conclude Muhindo di MSF.


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