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Cooperazione & Relazioni internazionali

Caro Mugabe, quando è troppo, è troppo!

di Giulio Albanese

Il regime di Robert Mugabe si sta comportando davvero in modo scandaloso nei confronti dell’opposizione guidata da Morgan Tsvangirai il quale minaccia giustamente di disertare una nuova tornata di colloqui, convocata per il 27 ottobre prossimo ad Harare dalla Sadc, la Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Australe, principale organismo regionale. D’altronde, a pensarci bene, il leader dell’opposizione ha tutti i motivi per essere fortemente irritato dopo che ieri è stato costretto a rinunciare al vertice di mediazione in programma a Mbabane nello Swaziland, poiché non gli era stato rilasciato, per l’ennesima volta, un regolare passaporto. E sì perché, nonostante Tsvangirai sia unanimemente riconosciuto all’estero come la figura più autorevole presente nell’arena politica dello Zimbabwe, da mesi questo signore non riesce a ottenere il passaporto, ma solo documenti di viaggio d’emergenza, rilasciati di volta in volta e validi per un unico espatrio. Quelli per lo Swaziland gli erano stati rilasciati dal regime di Harare soltanto domenica 19 ottobre a tarda sera, e senza visto valido per il Sudafrica, tappa indispensabile per chi arrivi dallo Zimbabwe. A questo punto sarebbe ora che qualcuno facesse la voce grossa nei confronti di Mugabe il quale, oltre ad aver conservato con inciuci e quant’altro la presidenza, ha ancora l’arroganza di pretendere per il proprio partito tutti i ministeri chiave. Nel frattempo, è davvero triste doverne prendere atto, la Comunità Internazionale continua a stare alla finestra a guardare, mentre il popolo dello Zimbabwe sta letteralmente sprofondando nella miseria. Quando è troppo, è troppo!


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