Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Ma l’Africa è ancora nell’agenda della Farnesina?

di Giulio Albanese

Come sicuramente sapranno i lettori di questo blog, il nostro ministro degli esteri Franco Frattini ha deciso di mantenere per sé, oltre la competenza sulla Cooperazione, anche quella sull’Africa Subsahariana. Una scelta, stando a quanto ho letto sui giornali, collegata alle priorità che l’Italia intende assegnare al G8 che presiederà quest’anno, tra le quali figura la lotta alla povertà. Personalmente ritengo che la mancanza di un politico (poco importase sottosegretario o vice ministro) con delega per l’Africa Subsahariana non giovi alla causa della nostra diplomazia. La questione di fondo è che in passato, personaggi del calibro di Rino Serri, Alfredo Mantica e Patrizia Sentinelli, hanno seguito le vicende africane con grande professionalità e diligenza, viaggiando in lungo e largo nel continente. Considerando quanto fitta sia l’agenda del ministro Frattini, col Medio Oriente in ebollizione, mi chiedo, ad esempio, come possa trovare il tempo per intervenire su uno scacchiere geopolitico così complesso come quello del Corno d’Africa. La questione di fondo è che l’Italia ha un peso politico e delle responsabilità in Paesi come la Somalia che non possono essere disattese. Trovo inoltre incomprensibile la decisione, annunciata nei giorni scorsi, di sollevare dal proprio incarico in Somalia il più autorevole e competente mediatore tra le parti in conflitto: l’inviato speciale del governo italiano Mario Raffaelli. Si tratta di un personaggio, è bene rammentarlo, depositario di un patrimonio di conoscenze e relazioni sul processo di pace in Somalia, più unico che raro. Ora, per carità, il ministro Frattini ha deciso di affidargli l’incarico di coordinare un gruppo di esperti per preparare un rapporto, in vista del prossimo G8 italiano, sul piano d’azione approvato nel 2004 su come rafforzare le operazioni di peacekeeping in tutto il mondo e in particolare in Africa entro il 2010. Non vè dubbio che si tratta di un incarico prestigioso, ma che forse poteva essere affidato a qualche altro esperto della Farnesina. Ma non è tutto qui: da quanto emerge da fonti diplomatiche, pare che Raffaelli non verrà sostituito. Francamente non capisco…


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA