Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Education & Scuola

L’anno più lungo

di Roberto Brambilla

Missione compiuta soldato. Bradley Warren Snyder, per tutti Brad, ha 28 anni e alle Paralimpiadi di Londra 2012 ha vinto nel nuoto una medaglia d’oro nei 100 stile libero e un argento nei 50 categoria S11, riservata agli atleti non vedenti.

Diplomato all’accademia militare di Annapolis nel Maryland il ragazzo di Reno, Nevada, era uno dei soldati del contingente americano in Afghanistan. Fino a 363 giorni fa. Quando a Kandahar il tenente Snyder fu ferito gravemente da un mina, mentre stava correndo a soccorrere un soldato afghano, vittima di un attentato causato dall’esplosione di uno IED, un ordigno rudimentale. Danni al viso, agli occhi e al timpano, tre settimane di terapia intensiva, il ricovero all’ospedale di Betseda nel Maryland. E la diagnosi definitiva: distruzione delle retine. In altre parole: cecità. E nel cammino di riabilitazione (“tutto è una sfida – ha detto – dal camminare al mettere sullo spazzolino da denti la giusta quantità di dentifricio”) l’incontro, o meglio il nuovo incontro con il nuoto, disciplina in cui era stato capitano della squadra all’Accademia.

Quest’anno ha migliorato il suo primato personale sui 400 stile libero di ben 54 secondi e ai Trials di Bismarck in North Dakota ha ottenuto il pass per i Giochi di Londra. Paralimpiadi preparate a Baltimora, nella stessa piscina in cui un certo Michael Phelps ha costruito il suo mito. Adesso  all’atleta del Nevada, autodefinitosi “un nuotatore mediocre”, per completare l’opera mancano i suoi 400 metri, dove è il favorito. E che si disputeranno il 7 settembre. Esattamente un anno dopo, quel maledetto giorno di Kandahar.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA