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Politica & Istituzioni

Un nuovo trend globale: il volontariato di Stato?

di Riccardo Bonacina

Immaginate che nelle prossime settimane, in una affollata conferenza stampa a Palazzo Chigi, il premier Berlusconi, il ministro dell’economia Tremonti e quello della Salute, del Lavoro e delle Politiche sociali, Sacconi, presentino l’attesissimo Libro Bianco sul futuro del modello sociale con al centro un programma dal titolo «Servi l’Italia». Vi si annuncia un Servizio civile nazionale dimentico delle ristrettezze e timidezze degli ultimi anni, poi un programma di volontariato ad hoc praticamente per ogni fascia di età della popolazione e su settori decisi direttamente dallo Stato, infine un ricco programma di di “venture capital” per imprese sociali. Il tutto finanziato con uno stanziamento statale pari a 1,5 punti del Pil. I tre, premier e ministri, ragionano di una vera e propria mobilitazione civica necessaria al bene e alla ripartenza del Paese.

Inizia così l’editoriale del numero di Vita che trovate da oggi sul sito e da domani in edicola. L’ipotesi paventata è già storia negli Usa: il numero di Vita vi racconta cosa prevede il “Serve America Act” firmato da Obama il 21 aprile scorso e il dibattito che si sta sviluppando negli Stati Uniti e che dovremo far presto nostro. Una legge che mobilita la società civile americana con uno stanziamento importante, oltre 6 miliardi di dollari per il Servizio civile nazionale e per le imprese sociali ma che prpone una forma inedita di volontariato di Stato.

L’editoriale del numero si conclude ponendo questa questione: Così come di fronte ai disastri prodotti da un mercato più che libero, sregolato, percepito come foriero di mali e garante degli interessi di pochi si invoca lo Stato per salvare banche, aziende e posti di lavoro. Anche di fronte all’egemonia dell’individualismo che mina tutti i patti sociali ereditati dal Novecento, che non siano quelli di sangue e suolo, si invoca lo Stato perché garantisca e investa sulla tenuta e sulla coesione sociale, senza la quale non è ipotizzabile nessuna “Vita buona”. Scacciato e sepolto dal Mercato e dal Privato, lo Stato che batte moneta e non ha paura di aggiungere debito ai debiti, sta tornando come principio regolatore del nuovo ordine mondiale, invocato da destra e da sinistra. Ma attenzione, la fiducia, la responsabilità, la gratuità non le produce nessuna Zecca di Stato. La scelta di Obama ci dà l’occasione di inaugurare una discussione seria su un trend. Anni fa ci si divideva tra sostenitori del “Più Stato meno Società” e quelli del “Più Società meno Stato”, non vorremmo ci si riunisse, senza accorgersi, sotto le insegne di un inedito “Più Società prodotta dallo Stato”.

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