Politica & Istituzioni

Santoro, la voce del padrone

di Riccardo Bonacina

Loro stavano aprrofittando di un po’ di tempo libero durante un corso di aggiornamento nella sede dell’associazione di Protezione Civile «Millennium», in località Pogerola. Uno dei punti panoramici migliori sulla costiera amalfitana, un paesino a un chilometro e mezzo da Amalfi punteggiato di belle ville con vista da urlo. Stavano scattando qualche fotografia al panorama e alle ville, da far vedere a casa. Ad un certo punto da una di queste ville se n’è uscito un signore e si è messo a urlare, pare, imprecando. Loro, sono un gruppo di volontari della protezione civile di Camerota, la «Cilento Emergenza», nata un paio di anni fa. Associazione che si occupa di emergenze naturali, di ammalati e di usura, Lui è l’ex leader salernitano di Potere operaio e tribuno Rai in pieno servizio, Michele Santoro.  

«Stavamo scattando alcune foto del panorama mozzafiato di queste zone – spiega il volontario Fabio Del Gaudio, di Camerota – quando da un giardino un uomo ha iniziato a inveire nei nostri confronti. Con un linguaggio tutt’altro che oxfordiano, ci ha invitati a rivolgere l’obiettivo altrove, perchè stavamo minando la sua privacy». Capite, minando la sua privacy (sic). «Nessuna invettiva – ha replicato Santoro – ho soltanto invitato un signore, che da un posto pubblico ci stava fotografando, a non scattare immagini». Del Gaudio, dal canto suo, ricostruisce l’accaduto spiegando che solo in un secondo momento il gruppo di volontari si è accorto che l’uomo era Michele Santoro: «Non avevamo idea di chi fosse quell’uomo, – prosegue – e comunque mai e poi mai avremmo immaginato si trattasse del conduttore di Annozero e che quella fosse, da quanto ho potuto capire, la sua casa». «Siamo dispiaciuti e molto delusi: – aggiunge – questa storia ci ha lasciato l’amaro in bocca». Per il presidente dell’associazione di Camerota, Vincenzo Rubano, «quanto accaduto è davvero disarmante. Se abbiamo violato la presunta privacy del signor Santoro, ne siamo costernati. Detto questo, ora mi attendo che il signor Santoro chieda scusa ai ragazzi dell’associazione per il linguaggio utilizzato». Scuse che al momento non risultano pervenute.

Che dire? Verrebbe da ripetere ai volontari quanto detto loro, il giorno della loro nascita, dal prete anticamorra don Luigi Merola«Ragazzi non mollate, continuate a studiare e imparate a denunciare sempre gli abusi dei più forti».  Già, anche se i più forti a volte si travestono, per la tv, da agnelli e paladini dei più deboli. Ma si tratta di una finta a beneficio loro e del loro potere e reddito.


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