Cooperazione & Relazioni internazionali

Belo Monte: la prima centrale idroelettrica tutta “green” al mondo è brasiliana

di Paolo Manzo

Sarà il primo gigante al mondo ecologicamente irreprensibile, o perlomeno questo è quello che promette il governo brasiliano. E’ stato dato infatti il segnale verde in questi giorni in Brasile alla costruzione del più grande complesso idroelettrico al mondo completamente verde, a Xingù, in Amazzonia, nonstante le feroci critiche degli ambientalisti mondiali e degli indigeni che hanno minacciato di ostacolarlo in tutti i modi. Si tratta di un progetto che risale addirittura alla metà degli anni ’70, più volte contrastato in modo pesante anche dalla rockstar Sting. Con 29 turbine la terra ridotta con la costruzione della diga andrebbe dagli attuali 1200 km quadrati ai 516. Costo previsto 11 miliardi di dollari. Dove è allora il cuore ecologico? Il governo brasiliano ha imposto una rigida lista di 40 doveri ambientali e socioeconomici, del valore di circa 800 milioni di dollari, più la preservazione di due zone per gli indigeni. Ma gli indios non accettano il progetto e temono che gli scavi saranno simili a quelli che portarono alla costruzione del canale di Panama.


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