Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Solidarietà & Volontariato

L’Italia brucia. Ma per l’antincendio non ci sono più soldi

di Giulio Sensi

Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli non è nuovo ad uscite forti che denunciano la scarsità di risorse del Dipartimento per affrontare le molte situazioni di emergenza del nostro Paese. L’ultima uscita è stata ieri. In piena emergenza incendi, in un momento quindi proficuo per avere un po’ di eco mediatica, dai microfoni di SkyTg24, Gabrielli ha affermato che “con gli stanziamenti previsti, l’anno prossimo la flotta di Stato antincendio non sarà in grado di garantire gli stessi, attuali livelli di operatività”. “Il finanziamento previsto, di 42 milioni è assolutamente inadeguato” –ha detto Gabrielli senza mezzi termini.

Secondo il Capo Dipartimento “per il 2013, se vogliamo uno schieramento che abbia le stesse dimensioni di oggi, cioè 30- 32 velivoli, che concorra allo spegnimento con le flotte regionali, ci vuole almeno un reintegro di 78 milioni”. Il modo per rimediare ci sarà a fine anno, quando il Parlamento approverà l’ultima Legge di Stabilità di questa legislatura.

Ma già oggi i mezzi sono scarsamente sufficienti in caso di emergenza. La flotta di circa 30 velivoli è in piena attività. Solo negli ultimi tre giorni, secondo i dati della Protezione Civile, sono stati 92 gli incendi che hanno richiesto l’intervento degli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato. La maggioranza di questi è in Campania: 29 in tre giorni. In totale, fra lunedì e martedì sono stati 282 i roghi in tutta Italia e per alcuni di essi i mezzi aerei non sono arrivati.

Il Dipartimento di Protezione Civile si sta appellando ai cittadini affinché collaborino nella segnalazione. “È utile ricordare -dicono dalla Protezione Civile- che la maggior parte degli incendi boschivi è causata da mano umana, a causa di comportamenti superficiali o, spesso purtroppo, dolosi e che la collaborazione dei cittadini può essere decisiva nel segnalare tempestivamente ai numeri di telefono d’emergenza 1515 o 115 anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise, si contribuisce in modo determinante nel limitare i danni all’ambiente, consentendo a chi dovrà operare sul fuoco di intervenire con tempestività, prima che l’incendio aumenti di forza e di capacità distruttiva”.

Ogni uscita di un elicottero o un canadair, necessaria per le situazioni di maggiore emergenza, costa svariate migliaia di euro. Le convenzioni con le associazioni di volontariato per la prevenzione costano poche migliaia di euro per il servizio reso in tutto l’anno. Ad una Regione di media grandezza le convenzioni con le associazioni non arrivano a costare 100.000 euro per tutto il territorio. Alcune Regioni stanno sospendendo il servizio di prevenzione affidato alle associazioni per mancanza di fondi. Ci sono sempre meno fondi sia per la prevenzione sia per l’intervento. Ma i costi per risanare le aree sono spesso molto più alti. Non resta che sperare nella pioggia?


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA