Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Solidarietà & Volontariato

Se la Fornero fosse la mi zia

di Giulio Sensi

Suona il telefono. Rispondo.

Zia Elsa: ciao Giulio.

Io: ciao zia, che bello che trovi il tempo di chiamarmi nonostante i tuoi impegni.

Zia Elsa: si. Senti ho poco tempo volevo dirti una cosa.

Io: dimmi zia…

Zia Elsa: è meglio prendere la prima offerta di lavoro che capita e poi, da dentro, guardarsi intorno, non si può più aspettare il posto di lavoro ideale, bisogna intanto mettersi in gioco.

Io: certo zia. Purtroppo oggigiorno non può che funzionare così.

Zia Elsa: dillo ai tuoi amici, ai giovani, ai cassintegrati, agli esodati, ai rifugiati. Dillo a chi ti pare ma dillo. E scrivilo su quelle cose tipo feisbuc o tuitter.

Io: si zia.

Zia Elsa: dì loro anche che non devono essere troppo choosy nella scelta del posto di lavoro. Io per esempio lo dico sempre ai miei studenti.

Io: va bene zia, ma che vuol dire choosy?

Zia Elsa: e impara bene l’inglese ignorante, dove vuoi andare senza?! I nostri giovani sanno troppo poco: non conoscono le lingue, italiano compreso, e neanche i rudimenti della matematica. Non sanno fare di conto.

Io: si zia. Allora ciao.

Zia Elsa: ciao.

Io: scusa zia, un’ultima cosa.

Zia Elsa: dimmi rapidamente…

Io: puoi dire ai tuoi colleghi del governo che dovete prendervi meno sul serio? L’Italia c’era prima e ci sarà anche dopo di voi.

Zia Elsa: non c’è più campo.

————————————————– Buttato giù il telefono mi metto a pensare. Fra pochi mesi la Zia non sarà più ministro. Chi verrà dopo magari eviterà, per sicurezza, di dire cose che possano generare polveroni, anche perchè la gente, specie i giovani, è arrabbiata. Oppure continuerà a farlo, cercando di spostare il dibattito come faceva il governo Berlusconi. Ma che Zia Elsa sia così scaltra?

Però la Fornero non è mia zia.

Ora, premesso che a me a volte ascoltare la Fornero fa lo stesso effetto di quando ti arriva un acquazzone sui panni appena asciutti d’inverno (con le previsioni che danno pioggia e freddo per una settimana e la muffa in casa attaccata ai muri), qua mi pare che abbia detto una cosa banalmente, e purtroppamente come direbbe Cetto Laqualunque, di buon senso.

Non la pensano così i miei amici che da ieri sera sulla mia bacheca di facebook discutono sulle parole del ministro e sul fatto che io, forse pensando davvero che fosse mia zia, abbia detto che questo polverone stavolta è inutile. In fondo cosa ha detto di strano: è esattamente quello che fanno tutti i ragazzi che conoscono e che ho fatto e continuo a fare pure io.

Ecco alcuni punti della discussione dei miei amici:

Francesco: Se accetti quel che capita poi non hai tempo x fare altro compreso perseguire i tuoi obiettiivi

Tommaso: Poi lo accetti ugualmente, ma ti incazzi no?

Alberto: Il problema a mio avviso è il messaggio che sta dietro quelle parole. E’ un modo, per come l’ho percepito io, di scaricare la colpa della disoccupazione sui giovani. E’ un po’ come tornare a Say… cioè un modo per dire che la disoccupazione è solo volontaria.

Arianna: Ma io penso che si possano perseguire lo stesso, anche se certo comporta molta più fatica. Io, ma parlo per quella che è la mia esperienza, in attesa di fare quello che mi piace ho accettato di fare molti lavori diversi, e alcuni di questi mi sono piaciuti oltre ogni mia aspettativa.

Ilaria: Sono in disaccordo innanzitutto con il primo lavoro che trovi ti togli l’ansia che non riesci a trovare il tuo lavoro.. In più ti apre la mente rendendoti elastico mentalmente quando ti trovi di fronte alle difficoltà. E poi può offrire nuove conoscenze… Anche per il tuo lavoro dei sogni.. (A me successe così)

Alberto: Il problema, a mio modestissimo avviso, è che la nostra generazione rischia di disperdere le energie e costruirsi dei CV troppo frammentati ed eterogenei. Nel mio esempio: mi piacciono 3 lavori diversi e non posso pensare di perseguirli tutti e tre al massimo, bisogna pur scegliere, certo, ho fatto anche un quarto lavoro per guadagnare, che mi è piaciuto, ma prima o poi dobbiamo pur canalizzare le nostre energie in una direzione!

Andrea: Basterebbe che un governo garantisse che i rapporti di lavoro devono garantire una paga minima dignitosa, e che non si possono avere settantatre lavori a progetto, allora avrebbe ragione. Poi capita anche di non poter rifiutare perchè non te lo offrono.. Ma si vede che hanno scelto qualcuno più capace di te, con più meriti, vero (qui secondo me ci vuole un bestemmione colorito a vostro piacimento, come comanda il cuore)

Margherita: Gli immigrati che rischiano salute e vita per 4 euro l’ora sono eroici. Ma a forza di “accontentarci” tutti, ci erodiamo a vicenda i margini di diritto e dignità. E mi farei un otre con le budella di quer budello della fornero.

Silvia: A trovarla la prima offerta di lavoro!!! è difficile anche quello.

Giulia: Giulio, non è il contenuto del messaggio in sè, che certamente è condivisibile e piuttosto banale, ma il suo ruolo istituzionale che lo rende grave. Non sei mia zia o la mia professoressa, sei un ministro del lavoro, cioè uno che dovrebbe cercare di fare POLITICHE per il LAVORO- non solo tagli e riforme per contenere la spesa- perchè il giovane di turno, in primo luogo possa avere un’occupazione, anche qualunque, (perchè non è detto che sia questione di essere schizzinosi, c’è chi proprio non ce la fa) e poi un lavoro congruo al percorso formativo. E’ dimostrato che chi ha tempo per procrastinare e cercare un lavoro più congruo fin dall’inizio ha più probabilità, in seguito, di trovare il lavoro per cui ha studiato (ricordo anche che ciascun alunno nel circuito di istruzione ha un costo sociale elevato, quindi non ha molto senso formare tutti questi laureati per farli lavorare in pizzeria o nei call center). Inoltre non mi sembra proprio che il problema della disoccupazione giovanile sia PRINCIPALMENTE un problema di essere choosy. Se invece un ministro si mette a fare la morale significa che ritiene che la maggior parte della popolazione giovanile italiana sia disoccupata perchè non vuole lavorare in realtà..Come dire “la responsabilità è pure vostra, non ve la prendete con me”. Altrimenti non ti metti a fare la morale. è come berluscoi. ammettiamolo, le barzellette erano anche simpatiche, è vero che la merkel è una culona, ammettiamolo, è che nel tuo ruolo istituzionale questo è semplicemente fuoriluogo.E poi basta con queste morali da quattro soldi.. davvero ci siamo rotti..

Marcantonio: l’esempio è la miglior cosa … purtroppo non ho sotto mano esempi di etica e di moralità tra azione e teoria. Quindi questa mi risulta una delle solite frasi sparate in aria grazie alla presenza del “solito” gruppo di giornalisti … per me vale quanto il bunga bunga. Quando qualcuno della sua famiglia lascerà i posti di potere che hanno occupato in tempi decisamente sospetti allora inizierò a vedere un pochino di verità .. oggi queste parole sono un’offesa per la nostra intelligenza.

Giulia: Ma poi diciamolo, io non ho conosciuto manco mezza persona che rifiuta lavori di sti tempi.. e lo so che non sono rappresentativa e che è vero che prima o poi l’italia dovrà curare la sua mammite cronica ma altro che choosy.. io ho sempre visto gente che pigliava di tutto, e non solo come primo lavoro..Comunque, va detto, neppure il teatrino mediatico della frase estrapolata è il massimo, anche se ci ha permesso di vedere Crozza in gran forma

Marta: Io sono troppo incazzata invece. Fornero è il ministro del lavoro e non la mi zia e le sue affermazioni a differenza di quelle della mi ipotetica zia “hanno valore universale”, strutturano il discorso e il dibattito. Ora il dibattito non deve essere come sono i giovani o i giovani invecchiati e il problema non è neanche e solo il primo lavoro. il problema è il mercato del lavoro, le opportunità che non offre e le tutele che non ci sono.

Marcantonio: Riprendo alcune cose dette prima perché rendono: cambiare tipologia di lavoro fa incazzare, il ministro non è la mi zia e quindi pensi a generare le opportunità di lavoro necessarie non a pensare se siamo svogliati o abbiamo la caduta dei capelli. Io Giulio non lo prenderei mai a rifarmi le tubature del bagno. Ci sono sempre stati gli svogliati come d’altronde gli opportunisti e allora vogliamo fare una battaglia di costume? .. mi ripeto ma questo ministro può davvero venirmi a dire come ci si comporta eticamente?

Vabbene amici, avete ragione. Ma almeno, popolo di facebook, lasciate stare con la vostra pesante e futile ironia la figlia di Elsa. Potrebbe essere mia cugina.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA