Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Solidarietà & Volontariato

Quel che (forse) non sapremo dal censimento del non profit

di Giulio Sensi

 

Il Censimento Istat sulle Istituzioni non profit è uno degli strumenti più forti e autorevoli per comprendere la struttura e le dinamiche del non profit in Italia. Utile ai ricercatori per conoscere ed indagare, utile ai decisori pubblici per assumere iniziative. Il Censimento è partito a settembre e si chiude la prossima settimana, il 20 dicembre, e l’Istat sta giustamente facendo appello alle organizzazioni non profit perchè compilino il questionario. Siamo infatti indietro ed è giusto, nonché doveroso per legge, darsi da fare per non sprecare questa occasione. La raccolta dei questionari è stata lenta. Serve un’accelerazione e una collaborazione da parte del non profit per la piena riuscita che tutti si augurano. In questo modo si potranno sapere molte cose dell’universo non profit e delle sue varie componenti.

Con una questione che rimane aperta: nel grande mare delle associazioni (Organizzazioni di Volontariato, OdV, Associazioni di Promozione Sociale, APS, Organizzazioni non Governative, ONG) si avranno informazioni molto precise, ma non direttamente assimilabili alla singola tipologia di associazione. Questo è quanto si evince dal questionario.

Potremmo sapere poco specificatamente delle OdV, delle APS o delle ONG e sapremo invece tutto delle “associazioni riconosciute” e delle “associazioni non riconosciute”. Compreso quanto volontariato esiste nel non profit. Leggendo la cosa dal punto di vista del volontariato, sapremo tutto del volontariato e meno delle Organizzazioni di Volontariato. Perché all’associazione intervistata non viene chiesto se la sua è una OdV o una APS o una ONG, bensì solo se è una “riconosciuta” o una “non riconosciuta”. Questo può essere un problema come anche non esserlo, dipende dai punti di vista.

Ed ha, intendiamoci, un fondamento assolutamente corretto e ben difendibile (Istat utilizza la forma giuridica del Codice Civile, ma in Italia esistono legislazioni diverse).

Ma quali saranno gli effetti? Ed esiste un codice identificativo delle associazioni che riempiono il questionario che consenta di riferire le risposte a tipologie distinte di associazioni (promozione sociale, volontariato, OnG)?

Ora, i curatori del Censimento hanno sicuramente ben presente la questione. Tanto che interpellati mi hanno prontamente inviato una risposta scritta rispetto a questo punto. Eccola:

Essendo prevista l’auto-compilazione del questionario, esso non contiene un quesito che permetta di identificare le diverse tipologie di istituzioni non profit previste da legislazioni speciali”.

Legislazioni speciali che sono appunto quelle relative alle Organizzazioni di Volontariato, alle APS o alle ONG. Quindi il dubbio è legittimo.

Nondimeno -aggiungono,- la caratteristica “organizzazione di volontariato” o “di promozione sociale” costituisce una variabile derivata, cioè definibile ex post a partire da un insieme di informazioni e dati forniti mediante il questionario. In sede di diffusione dei risultati sarà quindi possibile presentare dati riferiti al sottoinsieme delle organizzazione di volontariato”.

Rassicurano che ci saranno dati riferiti al sottoinsieme. Ma il punto è proprio la questione della variabile “derivata”. Quali dati del questionario consentono di associare il singolo riempito ad una OdV piuttosto che ad una APS o ad una ONG? Quanto sarà possibile sapere delle singole tipologie di associazioni?

Voi che ne pensate? Rispondete e commentate (ma solo dopo aver compilato il questionario!).


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA