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Cooperazione & Relazioni internazionali

456, i giorni del silenzio su Giovanni

Giulio Sensi, sul suo blog, ricorda Giovanni Lo Porto rapito il 19 gennaio 2012 e ancora nella mani dei suoi carcerieri nel Punjab Pakistano

di Redazione

456 sono i giorni passati dal rapimento di Giovanni Lo Porto nel Punjab Pakistano. Dal 19 gennaio 2012 un silenzio glaciale pende sulla situazione del cooperante italiano che lavora in Pakistan per una Ong tedesca. Giovanni, rapito con un altro collega, è rimasto, come racconta Gianni Ruffini sul suo blog “Un giaciglio per la notte”, l’ultimo cooperante italiano nelle mani di rapitori. L’ultimo di una lunga serie di rapimenti e liberazioni che hanno fatto battere d’ansia il cuore dell’Italia.

Di Giovanni non si è più parlato. La Farnesina ha suggerito il silenzio assoluto, così come il Governo tedesco. E gli amici e i conoscenti italiani lo hanno rispettato. Ma dopo 15 mesi di silenzio non è arrivato alcun segnale e nessuno sa dove sia Giovanni, con chi sia, in che condizioni viva, se sia stato consegnato ad altri gruppi di rapitori.

Il silenzio fa calare un velo di mistero sugli sforzi che si stanno facendo per la sua liberazione ed è normale che sia così. La Farnesina assicura che sta seguendo il problema. Ma stringersi intorno a Giovanni, questa è la pagina facebook attivata dagli amici, è necessario, perché anche su di lui si soffi il vento di milioni di sospiri di sollievo il prima possibile.

 


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