Famiglia & Minori

Elogio della casalinga

Giulio Sensi sul suo blog difende le donne che nella vita si occupano della casa e dei figli

di Redazione

Non che ci piaccia citare tale Borghezio, ma visto che a lui piace molto citare chi non gli piace, mi piace citare le casalinghe che lui ha citato. Chiaro no? Citate, è inteso, per squalificare nel peggiore dei modi possibili Cécile Kyenge  una donna di origini africane che è stata appena nominata ministro. Una bella notizia per noi, brutta per altri. Ma si rassegnino.

Non l’ha insultata per il colore della pelle, sarebbe stato troppo scontato, ma perché avrebbe l’aria da casalinga. Inadatta quindi a guidare un Ministero. Al massimo potrebbe occuparsi di un Comune di 500 abitanti, come se amministrare un piccolo Comune oggi fosse un gioco da ragazzi, anzi da casalinghe. Le quali hanno in Italia una notevole presenza nell’immaginario collettivo, da quella di Voghera in avanti. Ma pochissimo si scrive e parla di loro.

E sul fatto che le donne si debbano sobbarcare sempre di più il peso della famiglia, facendo parecchi sacrifici e correndo rischi nel curare la famiglia e svolgere il lavoro domestico. Che è un lavoro, al pari di altri, ma non remunerato. Né riconosciuto, se è vero, come è vero, che il sostegno alle famiglie e le politiche per la conciliazione con il lavoro abbiano fatto pochi passi avanti in Italia negli ultimi anni.

E rischioso: secondo i dati del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Ispesl (Istituto per la prevenzione e sicurezza del lavoro) ogni anno circa 4,5 milioni di incidenti avvengono tra le pareti di casa di cui 8.000 mortali

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