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Sanità & Ricerca

Nel suo regno le donne non sono discriminate, anche se ne avremmo fatto volentieri a meno

di Noria Nalli

Il  paese della Sclerosi è composto in gran parte da donne. La malattia infatti colpsce soprattutto la popolazione femminile (anche se il numero degli uomini sta aumentando), un privilegio al quale noi sclerotiche, avremmo rinunciato volentieri. In attesa che gl studiosi scoprano l’arcano motivo, noi povere prescelte dalla regina Sclerosi, ci “divertiamo” a fare ipotesi sulla ragione di questo fenomeno, in un certo senso maschilista. Siamo un po’ la “Città delle donne” immaginata trent’anni fa da Federico Fellini. Il nostro destino, in quest’ottica, potrebbe leggersi come una vendetta del genere maschile, nei confronti di compagne con cui non riescono a dialogare. Io, quando sono diventata sclerotica, amavo invece il cinema di Cronenberg, regista che rappresenta spesso strane mutazioni genetiche del genere umano. Le donne sclerotiche le  immaginavo in trasformazione, ma non come Jeff Goldblum ne La mosca, ma in modo vitale e “positivo”. La creatività delle donne avrebbe alla fine vinto  ed il loro meccanismo biologico avrebbe trovato prima o poi il modo di annullare gli  effetti della malattia, un po’ come accade durante la gravidanza, periodo un cui le sclerotiche Recidivanti/Remittenti sono in genere protette dal rischio di ricadute. La gestazione crea “magicamente” nel loro corpo, un momento di “sospensione” immunitaria”.

 

 


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