Sanità & Ricerca

Ti rifiuto per rabbia

di Noria Nalli

“Mi stai troppo con il fiato sul collo! Non permetto a nessuno di cercarmi con tanta frequenza, ancor meno a una donna!” Ivano e Giovanna avevano provato ad essere amici, ma qualcosa non stava funzionando. Entrambi malati di sclerosi multipla, si erano conosciuti in ospedale.

L’idea di frequentarsi era stata di Giovanna.. “Dai basta con quel muso – disse al ragazzo – telefoniamoci o sentiamoci almeno via mail, se non vuoi uscire. Chiacchieriamo un po’!”.

Ivano aveva acconsentito, ma alla lunga il suo pessimismo e l’umore ombroso presero il sopravvento portandolo a trattare male la sua amica. Giovanna, risentita, per una volta non aveva ceduto “Basta:la nostra amicizia è finita!” gli rispose. Voleva reagire alla malattia e aiutare anche Ivano a fare lo stesso e forse aveva un po’ esagerato nelle gentilezze.

“Dai facciamo pace” gli scrisse dopo qualche giorno, sperando di rimediare. Ma per Ivano fu più forte la paura della normalità e non rispose alla ragazza.

Rifiutò il suo affetto e tornò a chiudersi nella prigione che si era costruito.


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