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Sanità & Ricerca

Solidarietà in cubetti

di Noria Nalli

“La’ fuori fa freddo e a volte mi sembra di essere diventata anch’io un cubetto” è l’affermazione afflitta di uno dei personaggi di “The Big Chill” il grande freddo, film di Lawrence Kasdan del 1983. La sensazione di mancanza di calore si riferisce allo smarrimento provato dalla generazione del post ’68, quando tutte le lotte e gli ideali sembravano essere crollati. A trent’anni di distanza, stiamo vivendo una nuova stagione di freddo, anzi di gelo, interiore ed esteriore. Quella del 2014 passerà  alla storia come una estate pazza ed eccezionalmente fredda, che parrebbe addirittura preannunciare l’inizio di una nuova “piccola era glaciale”. Il gelo emozionale, invece,  è dovuto alla crisi economica che sembra non avere momenti di ripresa e alla guerra coi suoi scenari di morte e distruzione, che imfiamma molti paesi del mondo. I mesi che stiamo vivendo sono legati al freddo anche per un altro motivo. Da tempo, in America e in Italia, imperversa l’Ice bucket challenge la sfida a colpi di secchiate di acqua gelata, organizzata per raccogliere fondi per la ricerca scientifica e attirare l’attenzione sui malati di sla (sclerosi laterale amiotrofica).Pare che negli Stati Uniti la cifra raccolta sia cospicua, ma rimane un fondo di gelo di fronte a queste immagini di gavettoni e magliette di celebrities bagnate, un gioco virale che non lascia spazio alla riflessione, Ricevere la diagnosi di una malattia neurologica degenerativa e’ una doccia ghiacciata, ma i malati di tutto hanno bisogno, tranne che del gelo intorno. Desiderano calore, affetto, sostegno e solidarieta’. Il malato piu’ famoso di sla e’ lo scienziato Stephen Hawking, che puo’ considerarsi un miracolo di sopravvivenza a questo terribile morbo. Hawking ha teorizzato i buchi neri, realtà dell’universo che catturano la luce e con lei anche il calore. Bene, cerchiamo invece di ragionare e non farci fagocitare da nessun buco di negatività raggelante.La malattia deve essere conosciuta e affrontata con l’impegno di tutti, non relegata alla dimensione della beneficenza frettolosa.

Per info per le donazioni, che sono comunque importantissime, al di la’ della forma, consultare www.aisla.it


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