Sanità & Ricerca

Noi sclerotici come vampiri

di Noria Nalli

 

E’ appena trascorsa la notte di Halloween e mi sento “sinistramente” ispirata. Per di più ho avuto la fortuna di conoscere una brava e giovane scrittrice di Torino, Blake B. Blink (la trovate su facebook)  che ha scritto due bellissimi libri fantasy, “La curiosita’ uccide il gatto” e “Il silenzio è dorato”, creando  la saga della vampira  Zora Won Malice. Sono libri dal tocco delicato ed avvincente,  per di più ambientati a Torino, regalando degli spaccati stupendi ed attuali sulla città. Ma l’immagine del vampiro,  assetato e bisognoso del suo liquido vitale, mi ha fatto pensare a noi sclerotici,  sicuramente dipendenti da un liquido come le flebo di cortisone,  in caso di ricaduta. Però i veri vampiri sclerotici sono coloro che, come me, sono in cura col Tysabri. Il farmaco, che viene somministrato per endovena, riduce il senso di fatica, protegge dalle ricadute,  anche se presenta qualche rischio. Molti di noi avvertono un senso di dipendenza dal medicinale, che li fa andare un po’ in crisi a ridosso della somministrazione. Il farmaco diventa un po’ come il sangue per le creature come Nosferatu. Potremmo lanciare la saga dei Vampiri del Tysabri.


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