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Sanità & Ricerca

Quante difficoltà per un bacio

di Noria Nalli

Labbra che si avvicinano, vite che si incrociano,  con affetto, con amore o passione: solo un semplice bacio. Parlare di questo gesto così naturale non è  affatto un argomento leggero, frivolo,  di poca importanza.  Per noi sclerotici, riuscire a  scambiarsi un “bacio memorabile” come quelli descritti nei film o nei romanzi,  può avere delle difficoltà oggettive, da superare con creatività e ironia. Senza parlare di bacio passionale,  ricordo l’imbarazzo provato anni fa al momento di lasciare la clinica riabilitativa.  Era tutto uno sferragliare di stampelle, deambulatori e carrozzine,  sistemate alla meglio per scambiarsi baci e abbracci.  Darsi un french kiss appoggiati al portone di casa, ha un fascino Innegabile, ma, con ausili di vario genere, diventa quasi impossibile. Le conseguenze delle poussè o della progressione della malattia arrivano poi a limitare movimenti  e sensazioni tattili. Ricordo la difficoltà provata nel baciare,  in seguito alla paresi del braccio destro, appena scoperta la malattia oppure quando anni fa persi la sensibilità di parte della bocca. Se è vero che l’amore supera ogni problema, le ricadute della sm possono limitare i movimenti che fanno da “coreografia naturale” ai baci. Voglio trovarci un risvolto positivo: dobbiamo essere più creativi e fantasiosi. Questo sforzo non può che rendere i baci conquistati, ancora più sentiti ed emozionanti.

http://youtu.be/pZ2U8gaKNEg


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