Sostenibilità
Aree interne, abitarle si può
“Chi l’ha fatto?”, il contest che valorizza i progetti realizzati nei territori marginali capaci di generare impatto concreto sulle comunità, si è concluso con la consegna dei premi. Sul podio quattro esperienze provenienti da Provincia autonoma di Trento, Campania ed Emilia Romagna, una menzione speciale per un progetto della Sardegna. Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva: «Al via una rete delle buone pratiche nelle aree interne»
Provincia autonoma di Trento, Campania, Emilia Romagna e Sardegna. Sono le regioni di provenienza delle quattro esperienze vincitrici del contest promosso da Cittadinanzattiva dedicato alle aree interne italiane “Chi l’ha fatto?”, giunto alla sua quarta edizione. I premi sono stati consegnati nel corso di un evento a Roma, presso l’Auditorium Giuseppe Avolio della sede della Cia – Agricoltori italiani. «Si tratta di iniziative che nascono, nella gran parte dei casi, dall’azione congiunta e dalla coprogettazione tra enti locali e realtà associative o gruppi spontanei di cittadini, spesso giovani», ha detto Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.
Esperienze in rete e contributo al disegno di legge
«I progetti vincitori hanno al centro temi come la promozione della salute e del benessere, l’innovazione sociale e digitale, i servizi di welfare, la valorizzazione culturale e turistica del territorio, la cura dell’ambiente e la sostenibilità, l’educazione civica e la creatività giovanile», ha detto Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.

«Un patrimonio che vogliamo ulteriormente valorizzare nei prossimi mesi, attraverso due piste di lavoro. Una civica, che prevede la messa in rete di tutte le esperienze per condividerle fra comunità e territori diversi ma accomunati da medesime esigenze e difficoltà e per facilitare l’attuazione a livello locale del nuovo Piano strategico nazionale delle aree interne», ha proseguito Mandorino. «L’altra a livello istituzionale, tesa a offrire un contributo in vista della stesura del disegno di legge, annunciato di recente dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro – Cnel, che intende favorire la rigenerazione e il ripopolamento delle aree territoriali marginali».
Agricoltura come leva di sviluppo
«Il Cnel ha approvato un documento intitolato “Rigenerazione e ripopolamento delle aree territoriali marginali”, frutto di un lavoro partecipato di rappresentanze sociali e imprese, che include proposte per rilanciare l’imprenditorialità e la vita in queste zone», ha affermato Claudio Risso, vice presidente Cnel. «Al centro di questa strategia c’è l’agricoltura come leva di sviluppo. Un tema importante è quello dei servizi essenziali, nessuna impresa può nascere in un territorio dove mancano sanità, istruzione, trasporti. È necessario il potenziamento dei servizi di prossimità, servono connessioni e una programmazione pluriennale. Il ricambio generazionale è una vera e propria emergenza. 57,6 anni è l’età media degli agricoltori, quasi il 40% dei titolari di imprese agricole ha più di 65 anni. Nel documento proponiamo un pacchetto di misure strutturate».
La necessità di investire
«La tenuta del nostro Paese deve essere sociale, ambientale ed economica. Se vogliamo mantenere la tenuta dell’Italia dobbiamo riequilibrare le questioni, oggi manca l’equità tra chi vive nelle aree urbane e chi nelle aree interne. Avere un Paese a due velocità è completamente sbagliato», ha detto Cristiano Fini, presidente Confederazione italiana agricoltori. «In Italia ci sono gravi problemi di dissesto idrogeologico e di incuria. In molte aree interne c’è l’abbandono dell’assistenza sanitaria, per quanto riguarda l’istruzione ci sono scuole primarie con le terze, quarte e quinte classi insieme: si accorpano a causa del basso numero di alunni. Bisogna investire, occorre partire dagli sgravi contributivi e dalle agevolazioni fiscali», ha continuato Fini. «Inoltre, è importante favorire i giovani a restare su quei territori, a partire dall’offerta di contributi per la casa. Probabilmente ci sarà uno stanziamento dei fondi europei di 50 miliardi di euro per le aree interne. Non facciamo la fine del Pnrr, facciamoci trovare pronti. Lo si può fare se c’è una governance unica, non saremo mai pronti se c’è una frammentazione degli enti e delle proposte».
I progetti vincitori
L’iniziativa che si è aggiudicata il primo posto del contest proviene dalla Val di Sole nella provincia autonoma di Trento, dove è stata realizzata l’app Salute+ che unisce salute, turismo e sostenibilità per promuovere fra la popolazione stili di vita sani. L’obiettivo concreto: rafforzare la prevenzione nelle aree periferiche e digitalizzare l’educazione sanitaria. Il progetto ha così coinvolto 177 residenti (attivi sull’app) e creato tre progetti finanziati tramite “punti social”, percorsi geo-caching e camminate partecipate.
Il progetto che si è classificato al secondo posto interessa 29 comuni dell’area interna del Cilento in Campania, prevede le Botteghe di comunità, finalizzate alla presa in carico dei pazienti cronici attraverso servizi di telemedicina, ambulatori diffusi e integrati con le farmacie rurali, presa in carico domiciliare. Il progetto è stato realizzato in partnership con Asl Salerno, 29 comuni, associazioni del Terzo settore, servizio civile, city competent, volontari locali.
La terza iniziativa, Habitat, proveniente dall’Alta Valmarecchia in Emilia Romagna, è un progetto aggregativo che prevede un festival, spazi di coworking, cineforum. L’obiettivo è quello di rafforzare i legami sociali e culturali in contesti montani per contrastare lo spopolamento. Tra i risultati raggiunti, l’aumento dei giovani residenti, la creazione di due nuove associazioni, la gestione intergenerazionale di alcuni spazi pubblici. Il progetto è realizzato da enti locali e associazioni del Terzo settore.
Una menzione è stata riconosciuta allo “Sportello di facilitazione digitale per cittadini fragili”, promosso nella Barbagia sarda, a cura del comune di Nuoro e dei volontari del servizio civile digitale, nato con l’obiettivo di colmare il divario digitale e offrire accesso equo ai servizi pubblici online.
Al lavoro per il Piano strategico nazionale
Il nuovo Piano strategico nazionale delle aree interne 2021-2027, approvato a luglio 2025, accanto alle 72 aree interne definite nel periodo di programmazione 2014/2020, ne prevede ulteriori 43 finanziate con risorse nazionali e regionali, alle quali si devono aggiungere 13 nuove aree individuate dalle regioni, che beneficeranno di sole risorse regionali.

“Chi l’ha fatto?” è stato promosso da Cittadinanzattiva, in collaborazione con UniCredit, nell’ambito di “Noi&UniCredit” – il programma di partnership fra la banca e le associazioni dei consumatori di rilevanza nazionale – con l’obiettivo di raccogliere, mettere in rete e valorizzare le esperienze che, partendo dalle esigenze delle comunità locali, abbiano contribuito a contenere il fenomeno dello spopolamento e a migliorare la qualità di vita di chi risiede nei territori appartenenti alle cosiddette aree interne.

L’edizione 2024/25 di Chi l’ha fatto? ha ricevuto il patrocinio di: Associazione borghi autentici d’Italia, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile – Asvis, Cia agricoltori italiani, Riabitare l’Italia, Unione nazionale comuni comunità enti montani – Uncem. Si svolge con la media partnership di VITA.
Foto ufficio stampa Cittadinanzattiva (in apertura il comune di Castelpoto, in provincia di Benevento)
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