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Arriva dalla Francia un “Grido” di cristianesimo sociale e militante
È uscito a Parigi il primo numero del nuovo mensile "Le Cri". Si definisce un "media cristiano, gioioso e radicale. La voce delle cristiane e dei cristiani militanti". A lanciare la nuova pubblicazione due giovani giornalisti francesi: Théo Moy e Paul Piccarreta. Obiettivo? «Rivelare un cristianesimo vicino alle preoccupazioni del presente, dell’ecologia e del femminismo»
Nonostante la tradizione laica che caratterizza profondamente la storia della Francia sin dalla legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa, negli ultimi anni si osserva un ritorno della religione nella sfera pubblica. In particolare, sotto forme di un cristianesimo legato a ideologie reazionarie. Questo fenomeno si inserisce in un contesto più ampio di crescita dell’estrema destra, rappresentata dal partito Rassemblement National (Rn), che secondo i sondaggi più recenti si attesta stabilmente come primo partito del Paese con percentuali che superano il 30% nelle intenzioni di voto.
Un nuovo giornale
Per combattere le correnti oscurantiste e rivelare un cristianesimo progressista, due giovani giornalisti, Théo Moy e Paul Piccarreta, hanno deciso di lanciare un nuovo giornale: “Il Grido (Le Cri), il media cristiano, gioioso e radicale. La voce delle cristiane e dei cristiani militanti”.

In poco più di un mese, il crowdfunding online ha permesso di raccogliere 130mila euro a cui si aggiungono 170mila euro di doni privati. «Senza investitori abbiamo la più totale indipendenza editoriale», spiega Théo. L’uscita in edicola del primo numero è stata il 30 ottobre con una tiratura di 20mila copie, Le Cri conta già un solido numero di sostenitori e 2.000 abbonati.
Un cristianesimo di sinistra
Attualmente Théo e Paul, unici dipendenti della rivista cui si aggiungono una dozzina di freelance, sono ospiti nei locali del Ceras, un centro di ricerca gesuita specializzato nell’azione sociale e nella formazione all’ecologia, situato nel Nord di Parigi. Le riflessioni che hanno portato al lancio della rivista sono state maturate all’interno di un altro giornale.
Infatti, dopo quattro anni passati al servizio Idee del quotidiano cristiano La Croix, del gruppo Bayard. Théo ha lasciato la redazione con una missione: «Da diversi anni assistiamo alla nascita di una generazione di cristiane e cristiani che cercano di vivere con la stessa intensità la loro fede e il loro impegno nella società contemporanea. Vogliamo mettere in luce il rinnovamento di un cristianesimo d’azione sociale e di emancipazione che non ha nulla di nuovo, ma ha profonde radici nei precursori dell’ecologia, della giustizia sociale, del femminismo cristiano, ma anche nelle figure della resistenza spirituale. Per esempio, Simone Weil, Gandhi, Dorothy Day, Gustavo Gutiérrez, bell hooks, Emmanuel Mounier, Madre Teresa, Francesco d’Assisi, Martin Luther King o ancora Jacques Ellul», racconta Théo.
Nasce così Le Cri, un giornale che ha «l’ambizione di rinnovare e rivelare un cristianesimo di sinistra, vicino alle preoccupazioni del presente, dell’ecologia e del femminismo. Questi temi diventano rapidamente politici, e chi cresce in un mondo cristiano ha bisogno di nuovi riferimenti culturali. Con questo giornale vogliamo accompagnare i cristiani di 20, 30 e 40 anni – e anche i meno giovani – di sinistra e progressisti».
Gridare forte e chiaro
«L’estrema destra non ha il monopolio del cristianesimo», spiega pacatamente Théo. «In Francia, ci sono degli imprenditori miliardari come Pierre-Edouard Stérin e Vincent Bolloré che utilizzano il cristianesimo per legittimare un progetto politico di estrema destra pericoloso e che difende un ordine morale, ma privo delle parole del Vangelo. Davanti a questo fenomeno, noi cristiani non possiamo stare con le mani in mano. Le forze progressiste francesi hanno radici profondamente cristiane e oggi siamo pronti a rivendicarle», sottolinea Théo.
Alla ricerca di risposte positive
E la Chiesa in tutto questo? Con o senza le istituzioni, «la dimensione spirituale esiste e esisterà sempre, anche in una società secolarizzata come quella francese». Secondo Théo, la Chiesa è spesso «presa in contropiede dalla rapidità con cui sta evolvendo la società e alle volte è persino tentata dai miliardari di estrema destra».
In questo senso, la rivista Le Cri non vuole correggere o commentare le posizioni della Chiesa perché «ai giovani non interessano le istituzioni ma desiderano parlare di ecologia, di femminismo, di gioia, di spiritualità e di speranza. In fondo, i giovani vogliono trovare delle risposte positive ad una sola domanda, la più importante: dove ci spinge oggi la fede?».
Riconciliare fede e presente
Con molta modestia e altrettanta determinazione, Théo difende una rivista che si rivolge a tutti quelli che cercano un senso a quello che accade attorno a noi.

La realtà è sotto i nostri occhi: le crisi ecologiche, sociali e politiche preoccupano tutti. «Delusione militante, burnout ecologista, fatalismo politico alimentano un crescente interesse per le proposte spirituali… Le Cri vuole rispondere a questa sete profonda di senso che emerge nella società» spiega Théo. Dal lancio del crowdfunding, il co-fondatore della rivista ha ricevuto centinaia di messaggi di sostegno di giovani che cercavano una voce capace di riconciliare fede, spiritualità, ecologia e tutti i temi che attraversano la società di oggi.
Il 30 ottobre è uscito il primo numero di Le Cri nelle edicole francesi con un reportage sulla Palestina e i territori occupati, una rubrica su Dio nei margini che racconterà le periferie del mondo, le prigioni, le precarietà… e una lettura del Vangelo ma con la prospettiva di filosofi, scrittori e cantanti.
I prossimi passi? Un sito web con un’offerta editoriale digitale e un canale Youtube sostenuti attraverso “un modello economico basato sull’abbonamento e poca pubblicità, ma unicamente di qualche ong”. L’obiettivo dei prossimi 3 anni sarà raggiungere i 5.000 abbonati. Il sito del crowdfunding della rivista è al link lecri.media.
La testata è un omaggio a papa Francesco
Ma cosa significa questo Grido (Le Cri)? Da dove nasce questo nome? «Il Cri (che si legge come Cristo in francese), è un omaggio alle parole di Papa Francesco “Il Grido della Terra e le Grida dei Poveri”, ma anche un riferimento alla rivista omonima creata nel 1962 dalla Jeunesse étudiante chrétienne (la gioventù studentesca cristiana), ma rapidamente ritirata nel 1968 dall’arcivescovo di Parigi», conclude Théo.
Nell’immagine in apertura Théo Moy a Parigi con il primo numero della rivista “Le Cri” – tutte le immagini fornite dall’autore
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