Mondo
Bosnia, come ricucire quel buco
Un angolo dEuropa tagliato fuori dalle rotte della crescita. Ma che cosa si può fare per attivare la democrazia e lo sviluppo?...a cura di, Carlo Costalli presidente Mcl
di Redazione
Se guardiamo la carta geografica dell?Europa ora, dopo l?ingresso nell?Unione di Romania e Bulgaria, una reazione di rifiuto, di inaccettabilità, si manifesta nelle nostre intelligenze. La macchia di diverso colore, compresa tra l?Adriatico e i confini dei Paesi Ue che lo circondano sugli altri lati, sembra un?assurdità. Come può l?Europa consolidarsi, rafforzarsi nella sua parte orientale, se quel ?buco? all?interno dei propri confini non viene presto riempito? è il futuro della stessa Europa che è in gioco, non solo quello dei Balcani. è una presa di coscienza che non può essere sottovalutata, rinviata ed ostacolata a lungo.
L?Italia, anche per vicinanza geografica, dovrà, più di altri Paesi dell?Unione Europea, sentirsi coinvolta in prima persona, anche per il proprio interesse, nel processo di integrazione dei Balcani occidentali in Europa. Si tratta infatti di Paesi nei quali l?instabilità politica aggrava la situazione economica e sociale e frena, spesso, il rafforzamento della democrazia impedendo quell?integrazione europea che potrebbe rappresentare la soluzione dei tanti problemi.
Crediamo che sia importante la rivalutazione delle identità plurali (in contrapposizione all?unicità identitaria) e il rafforzamento delle società civili e dei partenariati. Lo sforzo per la rinascita e lo sviluppo delle organizzazioni della società civile, aperte al dialogo, al confronto, e quindi determinanti anche quali fattori di partecipazione e di democrazia, è al centro dell?azione di cooperazione del Movimento cristiano lavoratori.
Su questi temi si sono confrontati a Sarajevo, il 18 e 19 maggio, rappresentanti delle istituzioni governative e del Comune di Sarajevo, esponenti sindacali, rappresentanti della società civile e delle università. L?occasione è stata data da una conferenza internazionale organizzata dall?Mcl e da Eza, con la collaborazione della Fondazione Konrad Adenauer e della Fondazione Europa Popolare.
Da quanto è emerso, in linea prioritaria è necessario orientarsi su un processo di sviluppo che renda il Paese meno dipendente dall?estero; lavorare per il rafforzamento di un tessuto sociale tendenzialmente unitario, attraverso l?istruzione e la cultura, che possono contribuire al superamento della frammentarietà; impegnarsi per il rafforzamento delle realtà associative, in particolare del mondo del lavoro, e per il loro coinvolgimento nella vita democratica.
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