Fra profit e non profit

Casa, co-progettattori cercasi. A Bologna

Al via "Credito alle comunità", iniziativa di Intesa Sanpaolo con Aiccon Research che insieme danno vita all'Osservatorio Finanza e Terzo settore. Nel capoluogo emiliano, col supporto di SocioLab, cooperativa specializzata nei processi partecipativi, si chiamano a raccolta le realtà dell'Economia sociale che vogliano portare esperienze e progettualità sui temi dell'abitare, per avviare un processo di co-progettazione nel 2026. C'è tempo fino al 15 novembre per candidarsi

di Giampaolo Cerri

Si fa presto a dire casa. Si fa presto a dire emergenza abitativa. Sì perché dopo aver enunciato il problema, bisogna tentare le soluzioni. E invece da un po’ di tempo, forse troppo, in Italia si riparla dell’urgenza, si ragiona di bolle speculative, di overtourism e di gentrificazione, di affitti alle stelle che fanno pendant col lavoro povero, di affitti brevi che “desertificano” il mercato di quelli “lunghi”, ma le soluzioni paiono, per adesso, scarseggiare.

A Bologna, un fatto nuovo

A Bologna, si segnala invece un fatto nuovo. E un attore inedito: una banca. Non che sia una novità, una banca che si occupi dell’abitare, si tratta di una delle aree più tipiche di applicazione del credito. Nel capoluogo emiliano però, la banca è attivatrice di un progetto di co-programmazione con gli enti di Terzo settore che abbiano esperienze o progetti in materia.

La banca in questione è Intesa Sanpaolo, non nuova certamente alle progettualità sociali, per scelta dichiarata dei suoi vertici, che hanno messo la lotta alle diseguaglianze e alle nuove povertà financo nel Piano industriale.

Con la sua Direzione Impact, ossia l’area destinata alle attività di finanziamento del Terzo settore, che una volta si chiamava Banca Prossima, da tempo rientrata nell’alveo dell’istituto-madre, e oggi, con 600 addetti guidati da Andrea Lecce, eroga oltre 300 milioni di crediti alla società civile, con la sua Direzione Impact, dicevamo, Intesa Sanpaolo ha lanciato questa iniziativa di carattere davvero innovativo, Credito alle comunità.

Andrea Lecce, responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo

Coinvolgendo l’Osservatorio Finanza e Terzo settore, quello realizzato insieme ad Aiccon Research, Intesa Sanpaolo lancia, sotto le Due Torri, un percorso per aggregare progettualità e sviluppare risposte al bisogno abitativo. Lo fa anche col supporto di una realtà sociale, storicamente specializzata nelle iniziative di partecipazione come SocioLab.

Manifestazioni di interesse,
c’è tempo fino al 15 novembre

Si inizia con la sottoscrizione di una manifestazione di interesse, rivolta alle realtà di Terzo settore che operano nel territorio provinciale di Bologna. Lo si può fare dal sito dedicato di Credito alle comunità, a questo link, fino al 15 novembre.

La “cabina di regia” del progetto, costituita dalle tre realtà, provvederà a valutare le candidature, in base alla «idoneità delle organizzazioni rispondenti e delle idee progettuali ricevute a prendere parte ad una co-progettazione territoriale finalizzata a sviluppare soluzioni al problema dell’emergenza abitativa». In particolare, i criteri di valutazione, riguarderanno «coerenza con le finalità dell’iniziativa»,
«coerenza con il tema proposto», «ragionevolezza della proposta» e la «adeguatezza delle categorie di beneficiari individuati»

Nel mese di dicembre, quindi, verranno comunicati, «direttamente alle organizzazioni partecipanti, i dettagli del prosieguo del percorso», spiegano dalla “cabina” stessa.

Co-progettazione già nel 2026

E la co-progettazione? «Tra gennaio e marzo 2026, si svolgeranno due incontri in presenza per co-progettare, insieme ad altri attori significativi del territorio, soluzioni al problema dell’emergenza abitativa, a partire dalle idee progettuali avanzate in risposta alla manifestazione d’interesse». Da aprile 2026 in poi, inizia la fase di realizzazione delle iniziative co-progettate da parte dei gruppi di lavoro composti da soggetti dell’Economia sociale del territorio, con il supporto di Intesa Sanpaolo.

Interessanti anche le motivazioni della scelta di questo percorso: «Questo Osservatorio, da 13 anni si propone di approfondire la relazione che intercorre tra istituti finanziari ed organizzazioni del Terzo settore, ha restituito negli ultimi cinque anni alcune evidenze che vanno valorizzate. In estrema sintesi», si sottolinea, «si rileva una buona predisposizione del settore a stringere relazioni più profonde con il mondo finanziario, ma in una logica diversa da quella sin qui proposta. Si chiede agli istituti finanziari di interpretare un ruolo del tutto nuovo nello sviluppo della propria attività creditizia».

Paolo Venturi, direttore di Aiccon Research

Perché le Due Torri

La scelta di Bologna, invece, oltre che per la dinamicità del tessuto sociale petroniano, è dettata anche dall’urgenza della tematica “casa”.

«Bologna», spiegano dall’Osservatorio, «ha presentato una crescita costante della popolazione negli ultimi anni, in particolare di under 35 che solo nel corso del 2023 hanno rappresentato il 58% dei nuovi residenti. Allo stesso tempo è aumentato vertiginosamente il numero di persone in difficoltà economica, passando dal 3,2% delle famiglie nel 2019, al 6,8% registrato per il 2023, dovuto anche ad una spesa media mensile superiore a quella del resto delle famiglie italiane di 225 euro».

Uno scenario in cui si inserisce un aumento dei canoni di locazione tra i più alti d’Italia: +5,2% nell’ultimo biennio contro il +3,2% fatto registrare da Milano.

«Non da ultimo», concludono dall’Osservatorio, «il 9,5% della popolazione metropolitana risiede in aree estremamente soggette a rischio idrogeologico che, in taluni casi, potrebbero richiedere una revisione dell’abitabilità di quelle zone ed aumentare dunque potenzialmente la domanda di soluzioni abitative alternative».

Nella foto di apertura, di Riccardo Ventura per Agenzia Sintesi, un’immagine del quartiere popolare del Pilastro a Bologna. La foto di Lecce è di Intesa Sanpaolo, quella di Venturi è dell’autore per VITA.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.