Comitato editoriale ActionAid

Agrigento, il festival di Scaro Café restituisce protagonismo ai giovani

Piazza Ravanusella è diventata il simbolo di tanti giovani tra i 18 e i 34 anni che si ribellano all'idea di dover lasciare la propria città per cercare fortuna altrove. Molti di loro sono rientrati in Sicilia dopo aver fatto esperienza in giro per l'Europa e hanno creato un hub di comunità. Il festival è in programma dal 26 al 27 settembre 2025

di Redazione

Quasi 42mila giovani siciliani nella fascia d’età 18-34 anni, tra il 2011 e il 2023 hanno abbandonato l’Isola. Nella provincia di Agrigento, una delle aree con il più alto tasso di dispersione scolastica implicita ed emigrazione giovanile, i ragazzi e le ragazze troppo spesso non trovano prospettive, restando intrappolati tra precarietà, sfiducia e mancanza di opportunità. Ma oggi c’è il simbolo di una città che può e vuole mostrare un volto diverso: è piazza Ravanusella, che ospita Scaro Café, nato dall’iniziativa di giovani agrigentini rientrati dopo varie esperienze in giro per l’Italia e l’Europa. In quella che un tempo era una delle aree più marginalizzate della città, insieme all’associazione Local Impact e il supporto di ActionAid, hanno rigenerato uno spazio dimenticato trasformandolo in un hub di comunità, capace di connettere generazioni e culture, il mondo della scuola e l’attivismo, anche internazionale. Qui si incontrano comunità italiane, magrebine e senegalesi: si progetta per il futuro, si studia, si sogna. Un esempio vivente di restanza, l’arte di restare per cambiare.

È proprio qui che nasce il festival organizzato da Scaro Community insieme ad ActionAid Italia, Local Impact e Global Platform Italia, il network internazionale di attivisti di ActionAid, Teach for Italy e Unione degli studenti. Due giornate (da oggi al 27 settembre 2025) dedicate a educazione, attivismo e partecipazione giovanile, con l’obiettivo di lanciare un messaggio forte: oltre i numeri, ci sono giovani che scelgono di restare, trasformare e abitare in modi nuovi i propri quartieri.

Dal 2019 ActionAid, insieme al gruppo di attivisti organizzato in associazioni formalmente riconosciute e indipendenti, ha coinvolto oltre 300 giovani, universitari ed Erasmus, in azioni di rigenerazione, animazione e integrazione sociale. Nell’area di contrasto delle diseguaglianze educative sono stati raggiunti in percorsi di empowerment di contrasto della violenza tra pari di genere e orientamento oltre 500 studenti, cinque scuole e 50 docenti. Lo scorso mese di luglio, inoltre, 50 studenti e studentesse sono stati protagonisti di una summer school del progetto Youth for Love.

«Troppo spesso i giovani vengono raccontati solo come numeri che emigrano o come problemi da gestire», sottolinea Federico Neri, referente Scaro Community e ActionAid. «Vogliamo dimostrare che ci sono energie e idee che cambiano la città dal basso, creando futuro proprio qui, ad Agrigento. Al nostro fianco anche l’Ufficio scolastico provinciale, ambito di Agrigento, che ha riconosciuto il valore educativo dell’iniziativa sia per i docenti, sia per gli studenti della città. Oltre a questo, uniamo le forze con Disability Pride per rafforzare la mobilitazione di sabato 27 settembre».

Il programma del festival prevede laboratori di formazione per docenti e studenti, talk e momenti conviviali tutti a ingresso gratuito. Tra gli ospiti, professori dell’Università di Milano Bicocca e il Centro di ricerca Indire, insieme a giovani attivisti e realtà associative locali e internazionali della Global Platform: Giordania, Palestina e Armenia. In programma anche musica e una caccia al tesoro urbana, aperta a grandi e piccoli e sviluppata da Dramatrà, per riscoprire la piazza e i suoi dintorni, e attraversarla come un luogo vivo, storico e aperto all’innovazione.

Ampio spazio alle urgenze internazionali: la sera del 27 settembre, tutte le partecipanti si uniranno al corteo di Disability Pride e alla serata dedicata a Gaza per fermare il genocidio in corso e per persuadere il Governo italiano a mettere in campo immediate azioni di pressione diplomatica internazionale e ad impegnarsi concretamente nella protezione della società civile palestinese e delle organizzazioni umanitarie.

L’esperienza della Global Platform, in Italia, parla di uno spazio, fisico e politico in cui oltre 100 giovani attivisti e attiviste si formano, si organizzano e agiscono contro diseguaglianze, violenze e discriminazioni. Parte di una rete internazionale presente in più di 25 Paesi, la piattaforma è nata per sostenere l’attivismo youth-led – guidato dai giovani – facilitando la costruzione di campagne, azioni di mobilitazione e alleanze tra movimenti, scuole e comunità.

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