Ripartire dopo un grande dolore
Con i “taccuini musicali di Alfredo” il sogno di nostro figlio diventa realtà per altri ragazzi
Alfredo è mancato nel 2024, a soli 15 anni, per una grave cardiopatia. Il suo sogno? Diventare un critico musicale. I genitori, in sua memoria, hanno fondato un'associazione che crea opportunità formative in ambito musicale per gli adolescenti dai 14 ai 19 anni, di Milano e non solo. Il racconto del papà, Francesco Galluzzo
Aveva 15 anni e una grandissima passione: la musica. Le dedicava tutto il tempo libero, scrivendo a mano sui taccuini le sue personalissime recensioni che parlavano di un’ambizione mal celata, quella di diventare un giornalista e fare il critico musicale. Il talento non gli mancava, ma Alfredo Galluzzo non poteva sapere che la sua malformazione al cuore avrebbe un giorno interrotto il suo sogno, vanificando l’intervento chirurgico a cui si era sottoposto. Alfredo se n’è andato l’anno scorso, ma non ha lasciato soltanto un grande vuoto nei suoi familiari. Il suo progetto di vita è stato raccolto come un ideale testimone dai suoi genitori, pugliesi d’origine ma trapiantati da tanti anni a Milano. Hanno costituito l’associazione “Taccuini musicali di Alfredo”, un ente di Terzo settore che sta sviluppando in sua memoria un progetto di cui ci parla il papà, Francesco Galluzzo.
«Alfredo era un ragazzo gentile, allegro e vitale», racconta. «Purtroppo, sin dalla nascita aveva un cuore fragile. Ad appena 18 giorni di vita, fu operato perché la cardiopatia era molto grave. L’intervento andò molto bene ma a 18 mesi fu necessaria un’angioplastica perché la valvola andava sostituita. Siamo così arrivati al 29 aprile dello scorso anno, quando si è reso necessario un terzo intervento. Pur essendo stato piuttosto impegnativo, il decorso post-operatorio era stato incoraggiante, tanto che Alfredo era stato dimesso. Ma una mattina di giugno le sue condizioni sono precipitate all’improvviso e il suo cuore ha cessato di battere».

Il vostro dramma familiare ha visto sbocciare un progetto che parla tanto di vita.
Lui amava ascoltare la musica, per lui era molto più di semplice sottofondo. Ogni venerdì, giorno in cui escono le nuove proposte discografiche, diceva a tutti: “Ora lasciatemi in pace, devo lavorare”. Si metteva le cuffie, ascoltava i brani e li recensiva. Il suo era un ascolto consapevole e attento, non passivo. E appuntava le sue impressioni, anche tecniche, che derivavano dall’ascolto. Noi genitori non abbiamo mai voluto invadere i suoi spazi, non abbiamo mai aperto i suoi taccuini perché rispettavamo la sua autonomia. Ma dopo la sua scomparsa, li abbiamo sfogliati e abbiamo scoperto un mondo: siamo rimasti spiazzati, erano scritti pieni di sentimento, di amore, nei quali inseriva anche le sue cronache sportive, le classifiche, i suoi haiku (brevi composizioni poetiche giapponesi, ndr). Vi abbiamo trovato una sensibilità persino più profonda di quella che avevamo comunque sempre avvertito. Scoprimmo, così, che avrebbe voluto scrivere dei libri e aiutare i giovani ad avvicinarsi alla critica musicale. Davanti a un dolore così forte, doveva per forza nascere un fiore da porgere a qualcun altro: ai suoi amici, ai ragazzi della sua generazione. In caso contrario, sarebbe aumentato il buio.

Nonostante fosse un adolescente, aveva le idee già chiare.
È vero. Questo aspetto ha colpito molti giornalisti che ci stanno dando una mano a portare avanti il progetto. Da un quindicenne ti aspetti che voglia fare il calciatore o il pompiere, che sono i sogni più ricorrenti dei ragazzi. Invece lui mostrava un chiaro intento, un’idea molto di nicchia ma che lui perseguiva con estrema consapevolezza. Lui ha avuto una vita assolutamente normale ma conosceva l’entità della sua patologia. Credo che la malattia abbia sviluppato in lui una particolare sensibilità e che abbia trovato nella musica le risposte alle tante domande che ognuno di noi si fa. La musica, per Alfredo, era introspezione e non un ascolto distratto. A volte, mentre ascoltava un brano, piangeva: ma erano lacrime di profonda partecipazione. Non era un gioco. Voleva farne il percorso della sua vita, non soltanto per sé ma anche per tanti altri giovani. Non ha potuto portarlo a compimento, cerchiamo di farlo noi. Per lui e anche con lui. È un modo per stare ancora con Alfredo.

Il progetto ha quasi un anno.
Lo scorso dicembre è stato il primo Natale senza Alfredo, un momento di grande tristezza. Non accettavamo che la vita ci avesse separato così da lui. Abbiamo scritto ad alcuni giornalisti del settore musicale, raccontando la sua storia e il suo desiderio. Incredibilmente, appena poche ore dopo, ricevemmo le loro risposte stupite e di grande partecipazione. È stato un piccolo, grande regalo. Ci abbiamo visto un grande contributo di Alfredo: ancora oggi, lo sentiamo veramente presente. E ogni risposta che arrivava, rafforzava la nostra volontà di avviare il progetto. A ridosso del compleanno di Alfredo, abbiamo avviato l’associazione. Senza il supporto di tanti professionisti, non saremmo arrivati a fare tante cose.
Che cosa state facendo dallo scorso Natale?
Intanto, l’associazione non poteva che chiamarsi “Taccuini musicali di Alfredo”. Io e mia moglie Angela facciamo tutt’altro nella vita, dunque abbiamo prestato grande attenzione ai suggerimenti degli esperti da noi coinvolti. Il Comune di Milano ci ha concesso il patrocinio, ogni giorno mettiamo un nuovo mattoncino. Al momento si tratta di un progetto per la città, ma contiamo di estenderlo nel tempo a tutta l’Italia. È diventato un secondo lavoro, che richiede tempo e costanza, ma lo facciamo con il cuore per nostro figlio. Siamo partiti con un paio di scuole, che poi sono diventate otto. Abbiamo coinvolto oltre 300 studenti, un numero ristretto perché desideriamo un contatto diretto e non impersonale. I giornalisti di sabato seguono gli incontri frontali sulla musica, i percorsi di formazione, scrittura e creazione artistica intorno alla canzone d’autore e alla critica musicale. “Taccuini musicali” è un concorso che, dopo una masterclass dedicata ai giovani partecipanti al progetto, il prossimo 14 marzo prevede la consegna dei premi banditi per l’edizione dell’anno. La masterclass invece si terrà a gennaio al Cpm, l’istituto musicale fondato da Franco Mussida della Pfm, con performance live. Naturalmente, possono partecipare al progetto anche i ragazzi dai 14 ai 19 anni che non risiedono a Milano, i quali possono inviarci le loro play list su un tema specifico. Per esempio, il tema proposto quest’anno dal comitato tecnico è “La musica e gli ultimi”, un argomento che era molto caro ad Alfredo. Queste play list sono caricate ogni settimana sui social: è un modo per diffondere questa passione anche in chi non sta fisicamente a Milano.

Qual è la risposta dei ragazzi?
Molto bella. All’inizio era una incognita pure per noi. In generale, dopo un primo momento di perplessità, prevalgono la curiosità e la partecipazione. Alcuni insegnanti hanno notato che, attraverso questo progetto, anche i ragazzi più schivi si sentono protagonisti. E talvolta emergono approfondimenti non proprio immediati o scontati. Grazie alla musica, emerge un lato della loro personalità molto interessante.
E suo figlio Liborio che cosa ne pensa?
Ha 13 anni e la sua passione per la musica è un po’ in chiave minore rispetto al fratello. Ma vive con grande partecipazione questa iniziativa perché, come noi, avverte la presenza di Alfredo in maniera tangibile. In fondo, “Taccuini musicali” nasce per Alfredo ma è per tutti. Anche per noi.

È un lavoro articolato, che richiede anche spese di gestione.
Noi cerchiamo di fare il massimo con le nostre piccole risorse. E ci teniamo a dare un piccolo, simbolico rimborso a quanti ci danno una mano d’aiuto. All’inizio, tanti amici hanno contribuito spontaneamente. Confidiamo nel 5permille, ma dovremo aspettare il prossimo anno. Intanto la Fondazione Monte di Lombardia ci ha riconosciuto un contributo importante che ci fa lavorare per il primo anno con un po’ di serenità. Speriamo che, nel tempo, qualche benefattore voglia sostenere le nostre attività.
La scelta del 14 marzo per la serata finale del vostro concorso non è casuale.
In quel giorno, nel 2009, è nato Alfredo. È il nostro modo di continuare a festeggiare il suo compleanno, fieri di aver creato una bella creatura in ricorso di nostro figlio.
Credits: le foto sono dell’associazione “Taccuini musicali di Alfredo” Ets
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