Attivismo

Con la zappa in mano, ci prendiamo cura della nostra Palermo

La rete Retake del capoluogo siciliano è un'esperienza esemplare di cittadinanza attiva e cura collettiva della città. Ecco come è nata e come funziona

di Giulio Sensi

Tutto è nato dieci anni fa quando un gruppo di amici spinti dalla rabbia nel vedere alcune fermate del nuovo tram di Palermo non ancora inaugurato deturpate dalle scritte si è attivato e ha ripulito tutto con spugnette e detergenti. Fra loro Marco D’Amico, 47 anni (nella foto di apertura con la maglia bianca), presidente dell’associazione Retake Palermo fondata negli anni successivi. Persone di ogni età e professione che hanno contagiato la città e stanno continuando a restituire la bellezza a zone periferiche e complicate da vivere come il quartiere della Zisa, Sperone, Zen, Cep, Cruillas e diverse altre zone di periferia.

«Ci dicemmo che c’era troppa incuria in giro e pubblicammo sui social il nostro gesto» racconta D’Amico. «Da lì è nato un processo di imitazione. Molti ci hanno chiesto di rifarlo su altri beni comuni e si è innescato un circolo virtuoso. Non si lamentavano solo sui social, ma si sono messi in gioco personalmente e dedicati a questo soprattutto nei fine settimana». Mese dopo mese l’azione di rigenerazione urbana si è ingrandita e prendendo spunto dalla già nata Retake Roma hanno fondato un’associazione di volontariato anche per utilizzare in modo trasparente le donazioni che i cittadini volevano destinare loro. Da lì sono diventanti un esempio contagioso di lotta all’incuria e sistemazione dei beni comuni nella città diventata Capitale Italiana del Volontariato 2025. «Il passaggio successivo, importante, è stato quello di entrare nelle scuole», racconta ancora D’Amico. «Nella fondazione ci ha aiutato molto il Centro di servizi per il volontariato di Palermo, il Cesvop, che ci ha assistiti dal punto di vista burocratico, legale amministrativo e quant’altro. Entrare nelle scuole è stato bello: progetti di educazione civica ed educazione alla cittadinanza attiva che hanno portato là dentro la nostra rivoluzione gentile.

Volontari Reteke in azione nella spiaggia della Vergine Maria

La risposta nelle elementari, nelle medie e nelle superiori è eccezionale, perché noi intanto calibriamo i progetti a seconda delle fasce di età e i ragazzi rispondono in modo entusiasta. Alcuni partecipano alle nostre iniziative anche fuori dagli orari di scuola come il sabato e la domenica». Nell’ultimo anno scolastico Retake Palermo ha promosso anche la sistemazione e il ripristino delle porte che erano state distrutte nelle scuole, poi coi ragazzi ha installato panchine colorate dal messaggio civico e simbolico — rosse, gialle e arcobaleno — cercando di associare al recupero anche dei valori e un progetto sociale.

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