Che ci fa Airc su Roblox?

Con L’Isola dei Fumosi, la prevenzione diventa un gioco

Airc è la prima charity al mondo ad approdare su Roblox, la celebre piattaforma di gaming, che conta mediamente 80 milioni di utenti al giorno, parlando di ricerca oncologica e prevenzione. Combattere il fumo e agire per la salute nostra e dell'ambiente si impara meglio giocando, dice Airc, confermandosi all'avanguardia in ambito educativo e comunicativo.

di Nicla Panciera

Con il suo gioco avventura dedicato alla salute e alla prevenzione «L’isola dei fumosi», Fondazione Airc sbarca su Roblox, la popolare piattaforma di gioco che nel 2024 ha contato oltre 80 milioni di giovanissimi utenti al giorno, cifra in continua crescita che avrebbe raggiunto nel 2025 i 100 milioni, secondo Statistica.

È la prima charity ad approdare in questo mondo virtuale parlando di ricerca oncologica e prevenzione. Roblox per la sua popolarità e la possibilità data agli utenti di creare videogiochi e altri progetti simili, sta attirando attori di rilevo, come la BBC Bitsize, interessati al mondo educativo e alle cosiddette learning experience attraverso il gioco che rende l’apprendimento attivo, interattivo e motivante.

«L’iniziativa rientra nella nostra spinta all’innovazione che non riguarda solo la ricerca, ma anche il linguaggio e le vie percorse per arrivare ai più giovani» ci spiega Chiara Occulti, Chief Marketing & Fundraising Officer di Fondazione Airc. «È dimostrato che l’imparare facendo, il cosiddetto learning by doing, approccio educativo che promuove l’apprendimento attraverso l’esperienza pratica più che la sola trasmissione di nozioni, e la gaming education che ricorre agli strumenti digitali del gioco, sono molto efficaci nei coinvolgere i giovani e nello stimolare il pensiero critico».

«L’Isola dei fumosi» è pensato per i ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado e affronta temi come la prevenzione, il tabagismo, l’alimentazione, lo sport. Consiste nel liberare i territori dal fumo con uno Smokebuster per arrivare infine a mettere in funzione un centro di ricerca, simbolo della lotta contro il cancro. I giocatori sono aiutati dall’assistente digitale Aida che trasmette loro informazioni sui rischi del fumo e sui vantaggi di comportamenti ed alimentazione sani.

L’avventura si sviluppa in otto aree tematiche: danni ai polmoni nella Giungla del Respiro, al cuore nel Vulcano pulsante, al cervello nel Labirinto dei Pensieri, allo stomaco nella Palude del tormento, alla bocca nelle Grotte parlanti, alla fertilità nel Giardino appassito, al sangue nel Fiume rosso. Si conclude l’avventura con un excursus sui temi della dipendenza e dei costi, anche ambientali, del fumo nella Spiaggia vincolante.

Dire no al fumo e a tutto quello che è nocivo non è una privazione, ma un’avventura eroica. «Il gioco consente di esprimere concetti in maniera positiva, ma ciò non significa banalizzarli. Al contrario, se ne può trasmettere la complessità, fornendo al contempo soluzioni individuali ma decisive da adottare nella vita quotidiana» spiega Alessandra Frittelli, coordinatrice del Programma Airc nelle Scuole. Il gioco, di cui verrà lanciata la versione in inglese, sarà presentato da Melazeta al congresso sui videogiochi come strumento di cambiamento The power of Play, in programma a Pesaro il 10 ottobre, giornata della salute mentale, e 11 ottobre. «Completato il gioco, ragazze e ragazzi costruiscono la loro campagna di prevenzione, nella forma di testo, video o disegno, mettendosi in gioco con formidabili capacità di ragionamento e attivando il pensiero critico, ponendosi in modo diverso spesso anche rispetto ai temi principali» racconta Frittelli. «Emerge una crescente attenzione per le tematiche di salute e ambientali».

«L’entusiasmo delle ragazze e dei ragazzi e il loro interesse per la biologia del cancro e la ricerca in tutti i suoi aspetti ogni volta ci sorprende. Ammetto che da questa spinta è nato Facciamo Chiarezza: le domande erano proprio quelle che ci facevano in classe» conferma Anna Franzetti, Responsabile Area Divulgazione di missione e progetti educativi di Fondazione Airc. «Il contest associato al gioco prevede per i primi selezionati una giornata da ricercatore, trascorsa all’Istituto di oncologia molecolare Ifom creato e sostenuto da Fondazione Airc, con gli studenti vincitori che soggiorneranno nella foresteria e trascorreranno la giornata nei laboratori insieme ai ricercatori».

Vogliamo creare cittadini competenti e consapevoli dell’importanza del metodo scientifico, che sarà loro utile in ogni ambito della vita

Chiara Occulti

Airc ha da sempre una grande attenzione per tutte le età, tanto nella comunicazione per intercettare in nativi digitali, le GenZ e GenAlpha, tanto nelle scuole, con il sostegno alla formazione. Oggi sono circa 18.000 le scuole aderenti e quasi 600.000 le ragazze e i ragazzi che Airc riesce a sensibilizzare ogni anno, dal triciclo al bancone del laboratorio. «A partire da Cancro Io Ti Boccio, che offre percorsi didattici per le scuole di ogni ordine e grado sulle materie STEM e la ricerca, ma anche sulla prevenzione e la salute» spiega Chiara Occulti «arriviamo fino al livello universitario, dove ci sono Airc Campus e AIRC4Youth, quest’ultima iniziativa è la più recente e vuole avvicinare i giovani alla ricerca scientifica portandoli nei “nostri” laboratori». Il progetto consente, infatti, agli studenti di area biomedica di svolgere la propria tesi di laurea in uno dei laboratori d’Italia in cui lavora un ricercatore assegnatario di un grant Airc che ne diventa il mentore e la miglior tesi sperimentale verrà poi premiata. C’è, infine, tutto il sostengo dato ai giovani e ricercatori, nella fase più delicata e difficile della loro carriera. «Vogliamo creare cittadini competenti e consapevoli dell’importanza del metodo scientifico» conclude Occulti «che sarà loro utile in ogni ambito della vita».

Locandina del gioco
 Premiazione del contest L’Isola dei Fumosi – Fondazione Airc

Foto di Fondazione Airc

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