Innovazione sociale
Coprogrammazione, invecchiamento e filantropia: tre spunti per immaginare il welfare futuro
Dal 12 al 26 novembre va in scena Autumnalia, ciclo di incontri organizzati da Fondazione Asm per avviare una riflessione sulle opportunità del Terzo settore. «Mancano punti di riferimento per orientarsi rispetto al domani, noi vogliamo provare a dare le risposte», il commento di Felice Scalvini, presidente dell'ente filantropico bresciano
«Come in passato i contadini, in questo periodo dell’anno, in autunno, si mettevano attorno al tavolo con un bicchiere di vino e delle castagne abbrustolite e progettavano l’anno a venire, così noi vogliamo provare a immaginare il futuro del welfare». Usa una metafora, Felice Scalvini, presidente di Fondazione Asm, per spiegare il perché di Autumnalia – Dialoghi per il welfare futuro, il ciclo di incontri organizzati dalla Fondazione per avviare una riflessione sulle opportunità e sulle strategie che gli enti non profit hanno davanti a sé. «Vogliamo mettere a frutto il sentimento che scaturisce dall’esperienza quotidiana della Fondazione, che si confronta con molteplici realtà che operano sul fronte del sociale, perché ci siamo resi conto dello spaesamento che spesso provano e che nasce dalla mancanza di punti di riferimento concettuale strategici per il futuro, in grado cioè di permettere di fronteggiare le varie sfide concrete con un apparato culturale e informativo adeguato», spiega Scalvini.
Per questo, sono stati individuati tre «gangli concettuali», tre ambiti da cui partire, con l’obiettivo di rendere l’appuntamento, alla sua prima edizione, un momento di confronto annuale. Gli incontri saranno tutti a Brescia, presso la sede dell’associazione culturale Carme. Si comincia il 12 novembre con Coprogrammare: un Terzo settore capace di alzare l’asticella, ospiti Gianfranco Marocchi, sociologo e condirettore della rivista Impresa sociale, e Alessandro Lombardi, direttore generale del ministero del Lavoro. «”Alzare l’asticella” significa che il Terzo settore deve diventare protagonista dell’innesco di processi di coprogrammazione. C’è la tendenza di attendere la chiamata della pubblica amministrazione, mentre il Terzo settore deve essere consapevole di avere un diritto e un dovere in merito alla pianificazione del futuro del welfare», sottolinea Scalvini.
Il 19 novembre, invece, con Elisabetta Donati, sociologa e responsabile scientifica di Fondazione Ravasi Garzanti, e Nic Palmarini, direttore del National innovation centre for ageing Uk, si parlerà di Longevità: da un grande successo, quali opportunità per tutti. «Quando si parla di invecchiamento, da un lato c’è la preoccupazione: chi pagherà le pensioni? Che fine faremo? E così via. Dall’altro, c’è il mito dell’eterna giovinezza, quasi una specie di immortalità da perseguire attraverso terapie e stili di vita particolari», commenta Scalvini. «La longevità è il grande successo di questa fase storica dell’umanità, per questo ci interroghiamo su come questa opportunità possa essere ben gestita».
La prima edizione di Autunnali – Dialoghi per il welfare futuro si chiuderà il 26 novembre con «Nudge»: parola per una filantropia evoluta, con Antonio Danieli, presidente di Assifero, e Riccardo Viale, professore ordinario di Scienze comportamentali ed Economia cognitiva all’Università di Milano Bicocca e presidente del centro di ricerca Behavioral insights dell’ateneo. «”Nudging” indica una spinta gentile che può orientare i comportamenti. Chi può darla ai soggetti del Terze settore?», conclude il presidente di Fondazione Asm. «Gli enti filantropici possono decidere di rispondere solo alle sollecitazioni che arrivano finanziando di volta in volta dei progetti, oppure possono essere dei soggetti che imparano a usare le proprie risorse materiali e immateriali per dare spinte gentili in direzioni efficaci. I due esperti si confronteranno su questo».
In apertura: Felice Scalvini (via Fondazione Asm)
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