Nuove forme di partecipazione allo sviluppo

Credito cooperativo, il patto con i comuni per restituire forza alle aree interne

Firmato a Napoli un protocollo d'intesa tra Anci e Federcasse per valorizzare e incentivare la presenza e l’innovazione dei servizi bancari offerti dal credito cooperativo nei territori. Il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba: «Si avvia una fase nuova e metodologicamente originale che valorizzerà e potenzierà la capacità di servizio delle Bcc alle amministrazioni comunali e ai loro consorzi in tutte le aree del Paese»

di Alessio Nisi

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Facilitare l’accesso ai finanziamenti e migliorare l’efficienza degli strumenti in uso, come convenzioni post o sistemi di pagamento PA remoto, garantire solidità e tutela della reputazione del sistema del credito cooperativo, promuovere la formazione per un uso responsabile del denaro ed educazione finanziaria in collaborazione con i comuni, costruire alleanze operative con associazioni di categoria, corpi intermedi e consorzi per creare reti sinergiche. 

Questi alcuni degli ambiti operativi sui quali sviluppare la collaborazione tra Bcc e amministrazioni comunali, in base al protocollo di intesa firmato a Napoli tra l’Associazione nazionale dei comuni italiani – Anci e Federcasse (in rappresentanza del sistema delle banche di credito cooperativo, casse rurali e casse Raiffeisen italiane).

L’intesa è stata sottoscritta dal presidente di Federcasse Augusto dell’Erba e dal presidente dell’Anci e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

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Una fase nuova del rapporto con i territori

«L’accordo», sottolinea il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba, «rappresenta una naturale declinazione del ruolo svolto da sempre dalle banche di credito cooperativo nei territori italiani. Si avvia ora una fase nuova e metodologicamente originale che valorizzerà e potenzierà la capacità di servizio delle Bcc (i cui unici proprietari sono i cittadini e le imprese che vivono nei territori) alle amministrazioni comunali e ai loro consorzi in tutte le aree del Paese. Ciò anche grazie anche al supporto delle capogruppo dei gruppi bancari xooperativi Iccrea e Cassa xentrale e al sistema Raiffeisen dell’Alto Adige e delle Federazioni territoriali delle Bcc.

Si svilupperanno o nasceranno ex-novo, aggiunge, «forme di collaborazione capaci di migliorare la qualità della vita delle persone. Come confermato anche dai risultato del 7° Rapporto sulla generatività e il ben-vivere promosso da Federcasse e presentato sabato scorso a Firenze. Insieme all’Anci intendiamo promuovere e sviluppare un dialogo che parta dai territori e dalle persone, con nuove forme di partecipazione allo sviluppo partecipato e durevole».

Il 21% del totale degli sportelli bancari italiani

In Italia operano 216 Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen attraverso 4.095 sportelli, oltre il 21 per cento del totale degli sportelli bancari italiani. Poco meno di un terzo degli sportelli Bcc è collocato in comuni delle aree interne. In 791 comuni, le bcc rappresentano l’unica presenza bancaria (questo dato nell’ultimo decennio è aumentato del 43%). 

Focus sullo spopolamento delle aree interne

Anci e Federcasse, si legge nel documento, si impegnano a promuovere anche percorsi di analisi, sperimentazione e condivisione di strumenti e politiche per il contrasto ai fenomeni di spopolamento e desertificazione dei servizi che interessano ampie aree del nostro Paese, con particolare riferimento alle aree interne. 

Nel protocollo poi l’impegno a costituire un tavolo di coordinamento tra Anci e Federcasse con finalità di programmazione, monitoraggio e valutazione delle azioni da condividere ed attuare, in coordinamento con le federazioni locali delle Bcc ed il supporto industriale delle capogruppo dei Gruppi bancari cooperativi Bcc Iccrea e Cassa centrale e del sistema Raiffeisen dell’Alto Adige. 

Ruolo insostituibile di presidio territoriale

Per il presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, «sostenere concretamente lo sviluppo partecipato dei nostri territori è tra le nostre priorità, il protocollo d’intesa va in questa direzione. È nostro dovere, come amministratori locali, garantire il mantenimento dei servizi essenziali in ogni comunità, specialmente in quelle meno servite. Su questo fronte, le Banche di credito cooperativo svolgono un ruolo insostituibile di presidio territoriale anche nelle aree interne e nei piccoli comuni, spesso penalizzate dalle logiche di mercato, dove è importante invece garantire una presenza bancaria stabile e funzionale. La nostra collaborazione nasce infatti dal comune obiettivo di affrontare insieme l’emergenza nazionale dello spopolamento e della desertificazione dei servizi nelle aree interne e garantire un futuro alle comunità più periferiche del Paese».

In apertura e nel testo foto da ufficio stampa Federcasse

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