Sviluppo delle comunità

Crisi sociale e responsabilità d’impresa: il modello di Dynamo Academy

Tra aspettative sociali sempre più alte, sfide strategiche e nuove normative, qual è il ruolo del profit nel rispondere alla fragilità? La risposta di Dynamo Academy è Business for the common good, un'occasione di confronto con le aziende. A Napoli l’8 ottobre sono stati presentati i risultati di un osservatorio annuale che indaga gli investimenti sul territorio nell’ambito dell’approccio Esg e un modello di cittadinanza d'impresa

di Redazione

A Udine numerose imprese locali si sono confrontate sul ruolo del profit nella generazione di sviluppo per la comunità. A Lecco, si è parlato di agire filantropico in un luogo dal forte valore simbolico come Cascina Don Guanella, da anni impegnata nel sostegno a giovani in difficoltà. A Roma il dibattito si è concentrato sulla trasformazione in atto nella rendicontazione dell’impatto sociale e nell’approccio delle aziende italiane alla “S” degli Esg. Mercoledì 8 ottobre la tappa conclusiva di Business for the Common Good si è svolta a Napoli nel complesso monumentale Sant’Anna dei Lombardi. L’appuntamento annuale di Dynamo Academy, che storicamente coinvolge aziende e partner in un incontro al Campus Dynamo Academy di Limestre, quest’anno si è messo in viaggio e ha raggiunto i territori per favorire un dialogo concreto con realtà di tutte le dimensioni.

L’intera iniziativa e gli incontri sono stati sostenuti da Reale Foundation e PwC Italy, da anni partner di Dynamo Academy nel misurare, sistematizzare e diffondere le buone pratiche delle aziende nell’investire concretamente nelle comunità. «Insieme dal 2016 realizziamo la ricerca Corporate Social Investment and Esg con il supporto di Sda Bocconi Sustainability Lab e Cecp», spiegano da Dynamo Academy.

Il punto di partenza

L’analisi del contesto è il punto di partenza di un vero e proprio modello di cittadinanza d’impresa messo a punto da Dynamo Academy in 15 anni di attività. «Tra il 2010 e il 2023 si riscontrano peggioramenti per due goal dell’Agenda 2030 strettamente attinenti all’ambito sociale, e per uno trasversale: povertà (1), disuguaglianze (10), e partnership per gli obiettivi (17)», si legge nella ricerca Corporate Social Investment and Esg che incrocia dati Istat e Rapporto Asvis, il documento che analizza lo stato di avanzamento del nostro Paese rispetto all’attuazione dell’Agenda 2030 e ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. «L’8,5% delle famiglie residenti vive in povertà assoluta, ed è pari al 14% l’incidenza di povertà assoluta tra i minori (dati Istat 2023); ci sono circa 2,3 milioni di famiglie in cui vive almeno una persona con limitazioni gravi o disabilità; il 64% delle madri di bambini o ragazzi con disabilità ha dovuto chiedere la riduzione dell’orario di lavoro; nel 2023 l’abbandono scolastico in Italia è stato pari a 10,5% (quinto paese in Europa per dimensione del fenomeno). Oltre 16 milioni di italiani lamentano disturbi psicologici di media e grave entità, con un incremento del 6% rispetto al 2022: 854.040 le persone con problemi di salute mentale, ansia e depressione, assistite dai servizi specialistici nel corso del 2023».

Di fronte a questo scenario, qual è il ruolo dell’impresa? È la domanda da cui ha preso le mosse ogni tappa di Business for the Common Good, un’occasione per orientarsi in un mondo in continua evoluzione (tra aspettative sociali sempre più alte, sfide strategiche e nuove normative) e condividere risposte concrete.

I sentieri verso il bene comune

Dynamo Academy accompagna manager e imprese nell’attivazione di percorsi volti al raggiungimento del bene comune. Tre sono i percorsi con cui può dare un supporto concreto. Dynamo Path è un percorso pensato per chi desidera incidere sul tessuto di comunità attraverso lo sviluppo di progetti che coniugano attività inclusive, rigenerazione di spazi, valore sociale e sostenibilità economica. Social Path punta a consolidare il ruolo sociale delle imprese nella promozione dell’inclusione, della dignità e dell’equità. Dei Path Coesione promuove una cultura dell’ascolto per ridisegnare spazi, servizi e processi aziendali inclusivi attraverso formazione, volontariato e community engagement.

La fotografia in apertura è di Dynamo Academy

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