Un addio amaro
Graziano Scialpi non ce l’ha fatta. Graziano era “Dado”, lo straordinario personaggio di quelle vignette che per anni hanno fatto ridere amaramente, dalle pagine di Ristretti Orizzonti, tante persone che hanno a cuore le condizioni di vita dei detenuti nelle carceri italiane. Non sappiamo neppure se sia giusto dire «è morto di malattia»: certo, era malato, un tumore devastante che dai polmoni era arrivato dappertutto, ma qualche domanda ci resta nel cuore e nella testa: perché ha sofferto così tanto, un anno di dolori atroci in attesa di una risonanza magnetica che non arrivava? Era davvero una sofferenza “inevitabile”? Perché un ricovero solo quando le gambe ormai erano paralizzate e il male lo costringeva a notti insonni con la paura di diventare matto dal dolore?
Il volontariato alla commissione Giustizia
Il 23 settembre la commissione Giustizia, presieduta da Giulia Bongiorno, ha ricevuto e ascoltato una rappresentanza del volontariato che opera nelle carceri. L’idea che si debba superare la frammentazione delle iniziative del terzo settore ha suggerito di organizzare un’assemblea a porte chiuse. Due giorni di confronto serrato a cui partecipino associazioni, cooperative sociali, garanti e altre realtà, per arrivare a definire obiettivi di breve, medio e lungo termine, e fissare le priorità. Sarebbe significativo fare delle scelte chiare su salute, legge sugli affetti, percorsi alternativi al carcere per i tossicodipendenti.
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