Cure palliative
Demenza: perché sì alla pianificazione delle cure
Troppo pochi malati ricorrono a questo importante strumento. Per questo federazione Alzheimer Italia propone un webinar dal titolo «Liberi di scegliere. Percorsi di Cure Condivise e Cure Palliative nella demenza»
La pianificazione condivisa delle cure, uno strumento previsto dalla legge 219/2017 che favorisce il dialogo tra paziente ed équipe sanitaria nella definizione dei percorsi di cura, in particolare nei casi di malattie cronico-degenerative, è ancora poco applicata nelle demenze. Queste malattie progressive, spesso di lungo decorso, richiederebbero invece un’attenta pianificazione. Secondo una indagine Ipsos realizzata per Vidas, sarebbero la compromissione cognitiva dei pazienti e la difficoltà nell’affrontare il tema dell’evoluzione della malattia a frenare i medici. Con il risultato che, come mostrava la stessa indagine, solo al 21% degli assistiti era proposta una Pianificazione condivisa delle cure, a conferma della mancanza di un dialogo strutturato e precoce tra specialista e paziente, e solo il 19% dei pazienti aveva scritto le Disposizioni anticipate di trattamento Dat prima di ammalarsi. Uno strumento che, secondo l’80% dei caregiver intervistati, migliorerebbe l’assistenza e la qualità della vita delle persone con demenza.
Di questo si parlerà nel corso del webinar organizzato da Federazione Alzheimer Italia dal titolo “Liberi di scegliere. Percorsi di Cure Condivise e Cure Palliative nella demenza” in programma martedì 11 novembre alle ore 18.00 in diretta sulla piattaforma Zoom. Per partecipare è sufficiente iscriversi al link bit.ly/webinar_novembre2025.
A dialogare su questi temi saranno Barbara D’Avanzo, ricercatrice dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, dove coordina il Laboratorio di Valutazione della Qualità delle Cure e dei Servizi; Andrea Maria Maresca, primario di Geriatria all’Ospedale Sant’Anna – ASST Lariana e Direttore del Dipartimento di Area Medica e della Scuola di Specializzazione in Geriatria dell’Università degli Studi dell’Insubria; Barbara Rizzi, medico palliativista e direttrice scientifica di Vidas, organizzazione che dal 1982 offre assistenza sociosanitaria gratuita a persone con malattie inguaribili.
Foto di © Avalon/Sintesi
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it