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Fair play finanziario, cartellino giallo alla Juve campionessa nella Csr

La Uefa contesta ai bianconeri il mancato contenimento delle perdite nell’ultimo triennio. In primavera si saprà se ci sarà una multa o altre restrizioni. A luglio la Roma è stata multata di tre milioni di euro. Sono due squadre di vertice della nostra classifica sulla Csr. Ma il vero problema della sostenibilità nel calcio, forse, non è questo

di Nicola Varcasia

Cartellino giallo per la Juve. Le nuove regole del fair play finanziario dell’Uefa iniziano a farsi sentire. È notizia di queste ore che la Juventus ha ricevuto dal massimo organo di governo del calcio la comunicazione di un procedimento per il potenziale sforamento dei parametri finanziari per il triennio 2022-2025. È stata la società stessa a metterlo nero su bianco, nella “relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2025”, pubblicata ieri in vista dell’assemblea dei soci in programma il prossimo 7 novembre.

Le indagini

L’esito di tale procedimento, si legge nel documento, che terrà conto anche di come andrà l’anno in corso e di tutti gli altri parametri economico-finanziari dell’Uefa, «è atteso per la primavera del 2026 e potrebbe dare origine a una possibile sanzione economica (allo stato attuale di difficile quantificazione, ma di importo presumibilmente non rilevante) oltre che a possibili restrizioni sportive (quali, ad esempio, restrizioni alla registrazione di nuovi calciatori nelle liste delle competizioni Uefa)». Una nuova gatta da pelare per i nuovi dirigenti appena nominati.

I precedenti

Nel luglio scorso era toccato alla Roma incappare in una sanzione disciplinare di tre milioni di euro per non aver rispettato pienamente i requisiti di sostenibilità finanziaria. I giallorossi erano in buona compagnia perché una sorte analoga era toccata ad altri undici club europei. In quel caso, anzi, la Uefa era passata direttamente alla riscossione e il problema riguardava la violazione della cosiddetta Squad cost rule, secondo la quale il costo della rosa dei giocatori non può essere superiore ai ricavi. Nel caso della Juve, la violazione contestata  riguarda la Football earning rule, secondo la quale le perdite nell’arco di un triennio non possono superare i 60 milioni di euro (in certe condizioni si può arrivare anche a 90, come spiega l’articolo 88 del regolamento Uefa, sul discostamento accettabile in fatto di perdite).

Scossa in classifica

Come i lettori sanno, da tre anni a questa parte, VITA realizza lo Scudetto della Csr, un’analisi sul comportamento delle squadre della serie A in merito alla strategia, ai progetti concreti, alla comunicazione e alla rendicontazione che i club mettono in atto a favore della comunità, del territorio e in generale per l’impegno sociale.

Proprio la Juve è la squadra vincitrice dell’edizione 2025, superando di un soffio il Milan, campione nelle prime due edizioni.

L’economia conta

È chiaro che i piani in questione sono diversi, tanto è vero che, finora, la nostra analisi ha considerato dei “parametri” esclusivamente sociali, in modo da poter confrontare approccio strategico, attività concrete, comunicazione e rendicontazione in modo omogeneo. È altrettanto chiaro, però, che l’equilibrio economico e finanziario resta il principale fattore da considerare quando si parla di sostenibilità nel suo complesso. Parliamo infatti del prerequisito per garantire uno sviluppo nel medio e lungo termine di qualsiasi attività, anche in campo sportivo, dato che è finito, ammesso che sia mai cominciato, il tempo dei mecenati. 

Il calcio che verrà

Le sfide dell’azienda calcio sono tantissime. Chi ha la pazienza di dare uno sguardo all’analisi dei rischi pubblicata proprio sul documento della Juventus, troverà dei punti perfino più interessanti rispetto allo scostamento rispetto ai pur essenziali parametri finanziari richiesti. C’è la scarsa attrattività della Serie A rispetto agli altri campionati, c’è il progressivo disinteresse delle nuove generazioni al fenomeno calcio. E ci sono naturalmente i problemi di tenuta complessiva del sistema calcio nel contesto odierno.  

Parliamone (anche) al prossimo Salone

Sarebbe molto bello poter parlare di tutti questi cambiamenti con i diretti interessati. L’ultimo numero di ProdurreBene si concludeva con un invito, alla Juve in primis, ma anche a tutti gli altri club, inclusi quelli che abitano le zone basse di questa speciale classifica della responsabilità sociale, come il Napoli ad affrontare questi temi non solo tra gli addetti del settore calcio, come se fosse un mondo a parte, ma in occasioni di confronto con altri campi. E se questa agorà fosse il Salone della Csr 2026?

Nella foto di apertura, di Marco Alpozzi per LaPresse, il capitano della Juve e della Nazionale, Manuel Locatelli.

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