Idee Cittadinanza attiva
Il decreto sulle competenze? Un passo importante per far emergere il valore del volontariato
L'intervento della presidente della rete dei Centri di servizio per il volontariato: «Ora la sfida sarà quella di accompagnare l’attuazione del decreto, affinché il riconoscimento delle competenze diventi una pratica diffusa e accessibile a tutte le organizzazione di Terzo settore, capace di valorizzare davvero le persone che scelgono di mettersi a disposizione per gli altri»
Il decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale che riconosce le competenze acquisite attraverso il volontariato segna un passaggio importante. Si tratta infatti del primo riconoscimento formale del valore delle competenze che le persone acquisiscono donando tempo ed energie alle proprie comunità. È un provvedimento atteso da anni, che apre finalmente una nuova opportunità per rendere visibile e spendibile ciò che il volontariato costruisce ogni giorno: capacità, conoscenze, relazioni, responsabilità. Per il sistema dei Centri di servizio per il volontariato questo è un risultato importante e coerente con un lungo percorso di sperimentazione e innovazione portato avanti negli ultimi venticinque anni.
I Csv hanno infatti sviluppato modelli, strumenti e pratiche che riguardano molti dei contenuti di questo decreto: dai progetti europei come Lever Up ed eQval, che hanno contribuito a definire standard e strumenti per la validazione delle competenze, fino alle esperienze nate nei territori per valorizzare i percorsi dei giovani operatori in servizio civile e di chi sceglie di impegnarsi nel volontariato. Abbiamo imparato che fare volontariato significa crescere come persone e come cittadini: si sviluppano competenze trasversali fondamentali — dalla leadership alla gestione dei conflitti, dal lavoro di squadra alla capacità di comunicare e organizzare — che oggi trovano finalmente un riconoscimento anche istituzionale.
Ma il valore più grande di questo passo avanti non riguarda solo i singoli volontari. Riconoscere le competenze maturate nel volontariato significa dare spazio a un modo diverso di imparare, che nasce dalle relazioni, dal fare insieme, dal mettersi in gioco per migliorare la realtà che ci circonda in modo costruttivo. È un modo per dire che anche attraverso l’impegno gratuito si cresce, si sperimenta, si costruiscono legami e strumenti utili per realizzare il proprio progetto di vita.
Ora la sfida sarà quella di accompagnare l’attuazione del decreto, affinché il riconoscimento delle competenze diventi una pratica diffusa e accessibile a tutte le organizzazione di Terzo settore, capace di valorizzare davvero le persone che scelgono di mettersi a disposizione per gli altri.
Nella foto: Volontari Auser Cantiano
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.

