Idee Verso il 21 ottobre

Il Forum Terzo settore verso l’assemblea elettiva, fra democrazia interna e rappresentanza

Il 21 ottobre il Forum Nazionale del Terzo settore vivrà la sua assemblea elettiva, preceduta da una fase di consultazione che ha mostrato alcune fragilità. La sfida per il Forum è quella di crescere come spazio di confronto aperto, inclusivo e trasparente, in cui ogni organizzazione, indipendentemente dalla propria dimensione o appartenenza, possa sentirsi parte attiva e riconosciuta

di Vincenzo Falabella

Il prossimo 21 ottobre si svolgerà l’assemblea elettiva del Forum Nazionale del Terzo settore, il più importante momento di partecipazione e rappresentanza della vasta rete italiana del volontariato, della promozione sociale, della cooperazione sociale e internazionale, dell’impresa sociale e della solidarietà civica.

Si tratta di una scadenza tutt’altro che formale: in un contesto in cui il Terzo settore continua a crescere in numeri, competenze e riconoscimento pubblico, il suo ruolo diventa sempre più centrale per accompagnare il Paese verso uno sviluppo più equo, coeso e sostenibile. A guidare questo percorso deve essere un Forum rinnovato, in grado di rappresentare la pluralità delle esperienze associative, di elaborare una visione strategica condivisa e di consolidare il suo ruolo di interlocutore autorevole a tutti i livelli istituzionali. È il momento di ricostruire fiducia, rilanciare il dialogo interno e programmare obiettivi concreti per una nuova stagione politica del Terzo settore italiano.

Il Terzo settore è oggi una componente strutturale dello sviluppo del Paese. Non più solo un attore “di prossimità”, ma un protagonista consapevole delle trasformazioni economiche, sociali e ambientali. I dati confermano questa traiettoria positiva:
• oltre 368mila enti non profit attivi in Italia (Istat, 2023), in crescita costante;
• quasi 950mila lavoratori impiegati nel settore;
• più di 6 milioni di volontari, colonna portante della partecipazione civica;
• un valore della produzione che supera gli 84 miliardi di euro, pari al 4% del Pil nazionale;
• un tessuto imprenditoriale fatto di oltre 14mila cooperative sociali, con oltre 470mila addetti, che garantiscono servizi fondamentali nei territori;
• una cooperazione internazionale solida, che promuove diritti umani, pace, giustizia e sviluppo sostenibile in decine di Paesi.

Rilanciare il Forum come spazio democratico

Questi numeri raccontano un settore vivo, competente, radicato, in grado di affrontare sfide complesse con capacità progettuale, visione di lungo periodo e forte legame con le comunità. Serve una svolta partecipativa: dal limite della consultazione al rilancio del Forum come spazio democratico. Proprio per questo, l’assemblea del 21 ottobre deve segnare una nuova fase, anche alla luce delle difficoltà emerse in queste settimane.

La fase di consultazione per la definizione delle liste ha rappresentato un passaggio importante, ma ha anche evidenziato alcuni aspetti su cui sarà utile riflettere per rafforzare ulteriormente il coinvolgimento della rete. In alcune situazioni, la partecipazione è risultata parziale e non pienamente rappresentativa della ricchezza e della pluralità che caratterizzano il Forum. Proprio per questo, è fondamentale che il Forum continui a crescere come spazio di confronto aperto, inclusivo e trasparente, in cui ogni organizzazione, indipendentemente dalla propria dimensione o appartenenza, possa sentirsi parte attiva e riconosciuta. Solo valorizzando tutte le voci si potrà costruire una rappresentanza forte e condivisa, all’altezza delle sfide che ci attendono.

È questa la vera grande prova immediata: ricostruire un metodo di confronto aperto e autentico, in cui i personalismi lascino spazio alla responsabilità collettiva, e dove il protagonismo non sia appannaggio di pochi leader, ma frutto della collaborazione tra soggetti diversi, uniti dalla volontà di incidere positivamente nella società.

È questa la vera grande prova immediata: ricostruire un metodo di confronto aperto e autentico, in cui i personalismi lascino spazio alla responsabilità collettiva, e dove il protagonismo non sia appannaggio di pochi leader, ma frutto della collaborazione tra soggetti diversi, uniti dalla volontà di incidere positivamente nella società

Vincenzo Falabella, presidente Fish e consigliere Cnel

Il Forum ha bisogno del sapere e della conoscenza diffusa della sua rete. Ha bisogno di leadership che accompagnino, non che prevarichino. Di processi decisionali inclusivi, non imposti. Solo così potrà svolgere il suo ruolo politico e istituzionale in modo credibile, autorevole, legittimato.

Ripartire da qui è un dovere. Per evitare ulteriori errori. Perché senza democrazia interna, senza partecipazione reale, il Forum rischia di perdere la sua ragion d’essere.

Il nuovo Forum ha davanti a sé un compito prioritario e non rinviabile: riaggregare tutte le componenti della rete, comprese quelle realtà associative che, pur riconoscendosi nei valori fondativi del Terzo settore, hanno preso le distanze da questo percorso elettorale, non condividendone modalità e contenuti. Ricostruire la coesione non è solo un gesto formale o simbolico, ma un passaggio politico essenziale per la tenuta e l’efficacia del Forum stesso. Un Forum forte presuppone una rete unita, coesa e capace di riconoscersi nella sua rappresentanza collettiva. Non possiamo permetterci – né dobbiamo accettare – di perdere per strada soggetti vitali, esperienze storiche, competenze consolidate.

Riportare tutti al centro

Il futuro del Forum dipenderà dalla sua capacità di ascoltare, includere, coinvolgere anche chi oggi si sente distante, aprendo un confronto serio, leale e costruttivo. Perché senza ricomporre il quadro complessivo, ogni azione di rappresentanza rischia di essere parziale, e ogni voce diventa meno forte se non è sostenuta dal coro di tutte le altre.
Riportare tutti al centro del Forum Terzo settore è il primo segnale di svolta che deve arrivare da questa nuova fase. Solo così potremo costruire una stagione politica all’altezza delle sfide che attendono il Terzo settore e il Paese.
È evidente che le organizzazioni che oggi si riconoscono nel Forum Nazionale del Terzo settore rappresentano una pluralità di anime, storie e visioni. Realtà con vissuti profondamente diversi, nate da esigenze sociali differenti, portatrici di approcci e culture organizzative eterogenee. Ma proprio questa diversità è la vera ricchezza del Forum. La sua sfida, e al tempo stesso la sua responsabilità, è quella di saper fare sintesi, valorizzando ogni contributo senza appiattirne la specificità, e costruendo posizioni comuni che siano davvero espressione collettiva di tutto il Terzo settore.

Trovare un equilibrio tra differenze, ricomporre visioni, generare convergenze: è questo che rende forte un organismo di rappresentanza. Perché le sfide che ci attendono, sul piano sociale, economico, istituzionale e culturale, sono cruciali

Vincenzo Falabella, presidente Fish e consigliere Cnel

Trovare un equilibrio tra differenze, ricomporre visioni, generare convergenze: è questo che rende forte un organismo di rappresentanza. Perché le sfide che ci attendono, sul piano sociale, economico, istituzionale e culturale, sono cruciali non solo per il destino del Forum, ma per la vita concreta di milioni di persone che ogni giorno trovano nel Terzo settore ascolto, supporto e diritti.
Per questa ragione, ritengo che la nuova consiliatura del Forum dovrà fondarsi su una piattaforma politica condivisa, con obiettivi chiari, concreti e misurabili, come:

  • Rappresentanza democratica e partecipazione diffusa;
  • Semplificazione normativa e sostegno organizzativo;
  • Stabilità finanziaria e fiscalità di vantaggio;
  • Lavoro e innovazione sociale;
  • Cooperazione, diritti e co-progettazione.

Fish – Federazione Italiana delle persone con disabilità e famiglie è parte attiva e determinata in questo percorso. Siamo presenti con spirito costruttivo, ma anche con la fermezza che deriva dal nostro impegno quotidiano nei confronti delle persone con disabilità, delle loro famiglie e di tutte le soggettività che trovano nel Terzo settore uno spazio di riscatto e dignità. Fish c’è e ci sarà, contribuendo al rilancio del Forum e pretendendo coerenza rispetto ai valori fondativi: democrazia, trasparenza, pluralismo, partecipazione e inclusione. Non accetteremo scorciatoie, né chiusure. Non rinunceremo mai alla nostra piena partecipazione, perché essa risponde a un mandato più grande: quello di rappresentare, in modo libero e autonomo, il diritto di milioni di persone ad essere parte attiva della costruzione del bene comune.

Il Forum Nazionale del Terzo Settore è una conquista collettiva, costruita negli anni con pazienza, tenacia e confronto. È un patrimonio condiviso, che appartiene a tutte le organizzazioni che ogni giorno, nei territori, costruiscono diritti, coesione sociale, inclusione, solidarietà. Difenderne l’autorevolezza, rafforzarne la rappresentanza, rinnovarne i meccanismi democratici non è solo un compito per chi sarà eletto il 21 ottobre, ma una responsabilità comune, che riguarda l’intero mondo del Terzo settore.

Fish è determinata a mettere a disposizione del Forum tutta la sua esperienza, competenza e dedizione. Con passione, rigore e uno spirito critico che non teme di confrontarsi con le sfide più complesse, ma sempre con l’obiettivo di costruire soluzioni condivise e sostenibili. Se questo approccio, fatto di impegno autentico, apertura al dialogo e attenzione alle istanze di tutte le realtà associative, diventerà la guida comune del Forum e delle organizzazioni che vi si riconoscono, allora si potrà davvero parlare di un percorso di rilancio capace di superare divisioni e personalismi. Solo con questa unità di intenti, con una visione collettiva e con un’azione politica coraggiosa, il Forum potrà affrontare con successo le sfide che lo attendono e contribuire in modo decisivo alla crescita, all’innovazione e alla coesione sociale del Paese.

Vincenzo Falabella è presidente Fish e consigliere Cnel. Foto di Samuel Scrimshaw su Unsplash

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.


La rivista dell’innovazione sociale.

Abbònati a VITA per leggere il magazine e accedere a contenuti
e funzionalità esclusive