Idee Perugia-Assisi

In marcia per la pace, perché quest’anno non si può non esserci

Ci sarà anche il presidente di Federsolidarietà Piemonte in cammino domenica 12 ottobre lungo i 24 chilometri della Perugia-Assisi. Un gesto che definisce concreto, «perché la pace è fatta di scelte politiche e sociali coraggiose. Il nostro mondo cooperativo nasce dalla solidarietà e dalla responsabilità reciproca: valori che oggi sono chiamati a farsi segno concreto di fraternità»

di Enrico Pesce

Come presidente di Confcooperative Federsolidarietà Piemonte parteciperò domenica 12 ottobre alla Marcia Perugia-Assisi perché credo che la pace non sia mai un fatto privato ma un bene comune che si costruisce insieme, giorno dopo giorno. Il nostro mondo cooperativo nasce dalla solidarietà e dalla responsabilità reciproca: valori che oggi sono chiamati a farsi segno concreto di fraternità.

Per una reale coesione sociale

Viviamo in un tempo in cui le polarizzazioni sociali, culturali e politiche sembrano dominare il dibattito pubblico. Spesso, invece di generare occasioni di confronto e di crescita collettiva, finiscono per trasformarsi in muri che dividono e in strumenti che disumanizzano chi la pensa diversamente. In questo modo si alimentano conflitti sterili e contrapposizioni che impediscono di vedere la persona prima dell’idea. Credo, invece, che soltanto il confronto aperto e il dialogo autentico – che non significa assenza di conflitto, ma capacità di gestirlo in modo costruttivo – possano aprire la strada a una reale coesione sociale e a una connessione profonda fra i popoli.

La pace è giustizia sociale, è dignità del lavoro, è cura delle persone e delle comunità. È la possibilità di vivere insieme riconoscendo le differenze come ricchezza e non come minaccia

Enrico Pesce, presidente Federsolidarietà Piemonte

La pace, allora, non è un concetto astratto o un miraggio lontano, ma una pratica quotidiana fatta di gesti concreti, di scelte politiche e sociali coraggiose, di relazioni che mettono al centro la dignità umana. La pace è giustizia sociale, è dignità del lavoro, è cura delle persone e delle comunità. È la possibilità di vivere insieme riconoscendo le differenze come ricchezza e non come minaccia.

La fraternità è l’alternativa alla guerra

Camminare ad Assisi per me significa rinnovare l’impegno a costruire un futuro fondato sul riconoscersi parte di una stessa umanità e non sul potere fine a se stesso. Significa testimoniare che le cooperative sociali del Piemonte, con la loro esperienza di servizio, inclusione e responsabilità, vogliono essere parte attiva di questo cammino. Significa ribadire che la fraternità è davvero l’alternativa alla guerra, ed è l’orizzonte possibile che dobbiamo continuare a immaginare e a realizzare insieme.

Per questo porterò alla Marcia la voce delle nostre cooperative, convinto che insieme possiamo trasformare il sogno della fraternità in realtà, perché la pace non si delega: si costruisce.

A come si costruisce pace in un mondo di guerra è dedicato il numero di VITA magazine di febbraio La pace siamo noi. Se sei abbonato leggilo subito qui e grazie per il tuo sostegno. Se vuoi abbonarti puoi farlo a questo link

La Marcia per la pace e la fraternità si svolgerà il 12 ottobre. Il claim rimanda alla celebre canzone di John Lennon con il verso Imagine all the people – Immagina tutte le persone vivere insieme in pace. Qui tutte le informazioni utili per partecipare.

Enrico Pesce è dirigente con oltre trent’anni di esperienza nei servizi alla persona e nella progettazione territoriale. Attualmente è direttore allo sviluppo della cooperativa sociale Domus Laetitiae e responsabile di ricerca e sviluppo del consorzio sociale Il Filo da Tessere. Dal 2018 è presidente di Confcooperative Federsolidarietà Piemonte ed è membro del board di Fondazione Zegna. Ha iniziato la sua esperienza nel 1990 come obiettore di coscienza Caritas

In apertura, un momento di partecipazione a Cascina Oremo, dove la cooperativa sociale Domus Letitiae realizza servizi innovativi rivolti a bambini e ragazzi con e senza disabilità e alle loro famiglie. La fotografia è stata fornita dall’intervistato

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